Crisi servizio idrico, situazione complessa. L’Aica vuole prendere in affitto un ramo della Girgenti Acque

PROVINCIA DI AGRIGENTO. Nessuno (forse) si era illuso che la vicenda della forte e grave crisi del servizio idrico agrigentino, dopo la sentenza di fallimento della Girgenti Acque e Hidortecne, fosse di facile soluzione. Il 2 agosto è alle porte e cessa la gestione commissariale prefettizia. Si pensa a garantire la continuità del servizio che eroga il bene vitale: l’acqua.

Una soluzione prospettata sarebbe quella di “affittare” un pezzo della curatela fallimentare di Girgenti Acque e Hydortecne. L’argomento è stato al centro della riunione di ieri in Prefettura, durante un vertice che aveva l’obiettivo di fare il punto dello stato dell’arte e capire se le strade che si stanno percorrendo sono effettivamente sostenibili per il sistema.

Confermato il trasferimento da parte della Regione per garantire una fase di “start up”, ma questo non è altro che un prestito che i 35 Comuni (altro che unicità d’ambito!) devono restituire alla Regione.

Bisogna trovare la soluzione tecnica che permetta la prosecuzione del servizio “continuando ad utilizzare il personale – dice una nota della Prefettura – e mantenendo il rapporto con le ditte che eseguono i lavori di manutenzione”. Una situazione resa “particolarmente complessi dalla sussistenza di una procedura di fallimento delle Società Girgenti Acque e Hydortecne e dai necessari ed imprescindibili rapporti con la curatela fallimentare”. I  vertici dell’Aica avrebbero in mente di realizzare un contratto temporaneo di affitto del ramo d’azienda dalla curatela per il passaggio al nuovo organismo del personale che opera alle dipendenze delle società fallite. Questo consentirebbe di rispondere ad una lunga serie di esigenze pratiche: oltre al personale, anche mezzi, attrezzature, linee telefoniche, contratti di utenze e la stessa sede fisica.