CRISI POLITICA, DOPO IL TERREMOTO DI IERI IL SILENZIO DELLA VALENTI E DEL PD
E’ un sabato di calma e il barometro della politica si è fermato nella zona della bassa pressione. Ieri la placca tettonica della Giunta Valenti si è mossa provocando un terremoto politico. La prima scossa si è registrata con le dimissioni dell’assessore Calogero Segreto, area Cusumano. Le motivazioni che hanno indotto Segreto a dimettersi ci interessano poco rispetto ai movimenti tellurici accaduti subito dopo. A sostituirlo è stato proposto il consigliere comunale Gianluca Guardino.
Giovedì sera, il capogruppo consiliare di Italia Viva, Giuseppe Ambrogio, che riveste anche il ruolo di portavoce di Cusumano, in un incontro col sindaco e con la maggioranza, aveva proposto il nome di Gianluca Guardino. In quell’occasione c’è stato il nulla quaestio, tanto che gli auguri sono scoccati. Cala la notte e viene il nuovo giorno. Si dice che la notte porti consigli. Qualcuno è arrivato, molto probabilmente da un PD in sonno che non riesce co a riunire un direttivo da due anni e mezzo.
Col nuovo giorno, il sindaco cambia idea e matura il niet nei confronti dell’ingresso in Giunta di Gianluca Guardino. Altra scossa di terremoto che, stavolta, ha un moto ondulatorio e sussultorio, si sente in modo fortissimo provocando il boato delle dimissioni dell’assessore Carmelo Brunetto, formalizzate con Pec.
Un venerdì politico davvero disastroso e che, col movimento delle placche tettoniche, fa fuoriuscire il magma devastante. E tutto accade nella zolla tettonica della coalizione di centrosinistra che ha vinto le elezioni. L’altra pacca, quella delle opposizioni, non fa movimento, non crea sciami sismici. Se ne sta immobile. Non c’è bisogna di scosse. Ci pensa il centrosinistra a sollevare la terra provocando il terremoto politico.
Oggi, Cusumano è fuori dalla Giunta non per azzeramento ma per propria volontà. E’ una dichiarazione di guerra che il sindaco ha accettato. Ma ogni guerra crea morti e feriti. In questa guerra èla città che va ancora di più alla deriva.
Oggi è un sabato di silenzio politico. Non si sente il PD, non si sente il sindaco, né Sicilia Futura. Neanche i messaggi whatsapp girano. E molti nella coalizione di centrosinistra vanno alla ricerca di notizie. L’immagine di un post terremoto dopo i sopravvisuti vagano nel buio pesto.
Si ripete uno scenario uguale a quello della coalizione guidata da Vito Bono. Il terremoto, allora, avvenne dopo 965 giorni. La Giunta del cambiamento è al 477° giorno, con un anticipo di ben 488 giorni rispetto al big bang del 3 febbraio 2012.
Voci dicono che alla fine tutto si sistema, che la quadra si chiuderà. E’ un pensiero radicato nel vecchio modo di intendere la politica, un pensiero lontano dalla gente che guarda lo spettacolo politico attuale il sorriso di chi guarda una farsa. Dopo le sardine, taluni vogliono fare i gamberi. Con l’idea di proseguire andando all’indietro.
Filippo Cardinale