CRISI IDRICA, TRAVASO ACQUA. L’ENEL AL CONSORZIO DI BONIFICA: “FUORI SOLDI, ALTRIMENTI NON SI FA”

La questione è economica e ruota attorno ad un punto: l’Enel concederà l’autorizzazione per effettuare il travaso dell’acqua dalla diga Raia di Prizzi alla diga Castello – necessaria per consentire agli agricoltori del territorio di irrigare i propri terreni – a condizione che il Consorzio di Bonifica di Agrigento paghi il dovuto, circa 14 centesimi a metro cubo. Sul prezzo si può discutere (l’Enel pare accontentarsi anche di sei centesimi a metro cubo), ma sul fatto che il Consorzio dovrà pagare, pare di no.

Questo è venuto fuori dal vertice che si è svolto ieri a Palermo e che ha avuto luogo alla presenza del direttore del Dipartimento Regionale Fazio, del sindaco di Ribera Pace, dell’onorevole Ruvolo e del presidente del Consorzio di Bonifica Giambrone. La questione è anche delicata, alla luce della preoccupazione tra i vari operatori del settore agricolo riguardante il completamento della stagione irrigua, dovuta alla scarsa piovosità.

A tal proposito alcuni giorni fa sono intervenuti il responsabile di zona della Cia Giovanni Caruana e il sindaco Carmelo Pace. Il primo ha affermato che “non operare questo travaso, che tra l’altro avverrà a costo zero, utilizzando l’adduttore San Carlo-Castello costato parecchi milioni di euro alla collettività e realizzato a coronamento di anni di lotta dei produttori della zona, sarebbe incomprensibile ed addirittura delittuoso”; il secondo ha rivolto un appello al Prefetto e ai parlamentari nazionali e regionali, affinché si possa escludere per gli agricoltori del comprensorio “che danni irreparabili danneggino le proprie produzioni”.

 

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