Crisi idrica: le associazioni interrogano ma le istituzioni non rispondono
Come era stato annunciato, i vertici di Ati e Aica non hanno partecipato ad una assemblea pubblica che si è svolta ad Agrigento
Si è svolta oggi, presso lo Spazio Temenos ad Agrigento, la prevista assemblea pubblica sul tema della crisi idrica, con particolare riferimento alla provincia agrigentina. L’incontro, moderato dal giornalista Onofrio Dispenza, ha preso spunto dalle recenti manifestazioni pubbliche e ha dato modo di dibattere per oltre tre ore, con diversi interventi programmati e alcuni dal pubblico presente, i temi più significativi relativi alla gestione delle risorse idriche in Sicilia, al ruolo del gestore AICA, dell’Ente di Governo d’Ambito ATI, di Siciliacque, ma anche alle modalità con cui è stata affrontata la grave e perdurante crisi idrica, che tanto preoccupa la popolazione agrigentina, tra le più colpite nell’intero panorama nazionale.
Le associazioni organizzatrici dell’evento evidenziano l’assenza delle più importanti istituzioni invitate.
I vertici di Ati e Aica, come avevamo scritto, che pure erano stati invitati, non hanno partecipato all’evento pubblico. E non c’erano nemmeno gli assessori regionali agrigentini e gran parte dei sindaci della provincia: “Non hanno inteso rispondere al nostro invito – dicono le associazioni -“.
Hanno invece attivamente partecipato al dibattito le parlamentari nazionali Ida Carmina e Giovanna Iacono, del deputato ARS Angelo Cambiano e il sindaco di Santo Stefano di Quisquina, Francesco Cacciatore.
Le stesse associazioni si dichiarano comunque particolarmente soddisfatte, puntualizzando la elevata qualità degli interventi svolti, ma soprattutto le solide motivazioni e lo spirito unitario dell’iniziativa.
Già a partire dalle prossime settimane, con analoga formula unitaria, verranno rese note le ulteriori azioni di proposta, sollecitazione, riflessione nei confronti delle Istituzioni “latitanti”, a partire da ATI e AICA, ma anche da tanti sindaci della provincia che saranno chiamati alle proprie responsabilità, a iniziare da quella – primaria – di informare la popolazione sui progetti, sui programmi, sulle tempistiche, relative alla gestione del servizio idrico integrato e della relativa grave crisi.