Crisi idrica, è pronto l’esposto alla Procura contro Aica per “Interruzione di pubblico servizio”
Il documento predisposto dai consiglieri comunali Raimondo Brucculeri e Maurizio Blò domani verrà portato all’esame del sindaco Fabio Termine che verrà invitato a firmarlo
SCIACCA. Lo avevano annunciato ed ora è pronto. I consiglieri comunali Raimondo Brucculeri e Maurizio Blò presenteranno domani alla Procura di Sciacca un esposto per interruzione di pubblico servizio nei confronti di Aica.
Prima si recheranno al Comune di Sciacca per chiedere al Sindaco Fabio Termine di sottoscrivere il documento.
Ecco il testo integrale dell’esposto:
“Il presente atto ha la finalità di porre all’attenzione di questa Eccellentissima Procura della Repubblica accadimenti inerenti alla gestione del servizio idrico da parte di Aica (Azienda Idrica Comuni Agrigentini), che sta causando a netto della siccità che ha colpito la nostra regione e il nostro territorio, una situazione di emergenza idrica insostenibile, con continui interruzioni di pubblico servizio, affinché gli organi competenti possano eseguire gli opportuni accertamenti e valutare la sussistenza di eventuali profili penalmente rilevanti in relazione ai fatti dedotti. Segnalano la necessità dell’intervento della Pubblica Autorità per la pronta risoluzione della vicenda descritta per la presenza di condotte che riteniamo contrarie alla legge.
Gli stessi nel sottolineare che l’acqua, come bene essenziale per la vita e il benessere umano, è stata definita “un patrimonio che va protetto, difeso e trattato come tale”; in altri termini, per espressa disposizione della Direttiva (UE) 2020/2184, il bene idrico non può mai essere equiparato a un mero prodotto commerciale e la sua improvvisa quanto ingiustificata interruzione configura gli estremi del reato di cui all’articolo 340 del codice penale, interruzione di pubblico servizio.
Nonostante la ben nota carenza idrica causata dalla siccità, a Sciacca e nella nostra provincia si registra una dispersione idrica superiore al 70% – Questa situazione già critica di per sé, è ulteriormente aggravata dall’incompetenza e dalla negligenza di Aica (Azienda Idrica Comuni Agrigentini). Intere zone della città rimangono senza acqua per giorni, alcuni per settimane, causando enormi disagi alla popolazione. Il controllo e l’adduzione dell’acqua sembrano essere lasciati al caso, con continue e ripetute manovre che peggiorano ulteriormente la situazione. L’acqua, bene primario e indispensabile, non viene garantita come dovrebbe.
La gestione amministrativa di Aica è caratterizzata da una mancanza di programmazione e da una gestione personalistica che porta a situazioni di favoritismo nella distribuzione dell’acqua. Le chiusure programmate, indicate nei bollettini settimanali, non vengono rispettate e senza che venga data nessuna giustificazione o motivazione del salto della turnazione, lasciando centinaia di famiglie senza acqua per giorni. Le autobotti per il rifornimento arrivano solo dopo numerose sollecitazioni, senza alcuna logica o organizzazione”.