Scontro epistolare tra la Dc e il Pd con note firmate dai rispettivi segretari cittadini. Il pomo della discordia è la gestione della crisi idrica. Il primo montante è sferrato da Giuseppe Milioti (Dc) che accusa il sindaco di voler politicizzare sulla grave crisi idrica. Ma risponde con un destro il Circolo Pd di Sciacca che invita la Dc a criticare “quei soggetti, tutti di estrazione centro-destra” alla guida degli enti che hanno competenza sulla gestione idrica

SCIACCA- A salire sul ring della politica sono la Dc e il Pd, quest’ultimo, in verità, chiamato a difendersi dal montante tirato da Giuseppe Milioti (Dc). E’ stato quest’ultimo, in una nota di ieri, a ingaggiare lo scontro. “Mettendo da parte il politicamente corretto, ampiamente garantito dalla parte politica avversa a chi oggi amministra la città, il Sindaco continua in maniera scomposta e scorretta a politicizzare il problema. Vorrei ricordare che il carrozzone di cui è socio di maggioranza è la conseguenza di una scelta, seppur imposta dagli eventi, scellerata, fatta senza uno stralcio di programmazione finanziaria ed operativa. E’ inoltre inconcepibile che il Sindaco di una città come Sciacca si disinteressi di ciò che accade all’ATI”, chiosa Milioti.
A rispondere prontamente è oggi il Circolo Pd di Sciacca. “”Alimentare una polemica politica su un tema così sofferto dalla cittadinanza, in un momento così drammatico per la tenuta sociale della nostra comunità, appare palesemente fuori luogo e fuori contesto. Appare del tutto evidente che un sindaco, un assessore, un consigliere comunale rispetto ad un tema del genere hanno una capacità di incidenza evidentemente limitata, in un contesto di gestione delle risorse idriche macro territoriale”. Ma non finisce qui perchè il Pd sferra un potente destro: “Il centrodestra, a Sciacca e nel resto della provincia di Agrigento, sul tema acqua e su tanti altri temi, non è nelle condizioni di dare patenti di competenza o di autorevolezza a nessuno, avendo in mano le sorti di questa provincia, a tutti i livelli e continuando a massacrarne le ambizioni di riscatto socio economico, in nome di una costante guerra tra bande per la spartizione delle poltrone e per la gestione del potere”.
Mentre le temperature sono subsahariane, la crisi idrica è drammatica e la siccità sta distruggendo l’economia agricola siciliana, la politica trova forza e tempo per litigare.