Crisi idrica, allarme continuo. A San Giovanni Gemini giornata di preghiera per invocare la pioggia
SCIACCA. Ordinande sindacali, volantinaggio, comunicazioni sulle pagine social. E persino giornate di preghiera. La crisi idrica e le pressioni quotidiane dei cittadini stanno mettendo in difficoltà i sindaci dei Comuni della provincia di Agrigento, alle prese con una emergenza senza precedenti.
A San Giovanni Gemini domani sera scenderà in campo la comunità ecclesiale con una giornata di preghiera per chiedere la pioggia. Le preoccupazioni si sono accentuate dopo l’ultima seduta dell’Osservatorio per gli usi idrici dell’Autorità di bacino, dalla quale è emerso che al momento non sono necessari ulteriori piani di razionamento dell’acqua a Palermo e nel suo comprensorio. Nulla, invece, sul piano di razionamento che da oltre un mese interessa la provincia di Agrigento, dove con la situazione del Fanaco non è esclusa una ulteriore riduzione della fornitura.
I consigli per un uso razionale dell’acqua potabile si sprecano: i sindaci stanno utilizzando tutti i mezzi per toccare la sensibilità dei cittadini. Ma la rabbia prevale quando in quasi tutti i centri della provincia ci sono rotture delle condotte. Proteste arrivano da quasi tutti i centri della provincia e dai quartieri.
Ad Agrigento e Sciacca gli amministratori comunali sono sollecitati ogni giorno non solo dai cittadini che con i turni di erogazione attuali vedono l’acqua con il contagocce, ma anche dai numerosi operatori economici del settore turistico. C’è poi la drammatica situazione del comparto agricolo e zootecnico.
Giuseppe Recca