Crisi idrica, acqua anche nei territori non serviti dal Consorzio di bonifica. Ecco la ripartizione concordata
Regione, Prefettura, sindaci e rappresentanti delle aziende agricole e di Enel, che gestisce le dighe Prizzi e Gammauta, hanno concordato sui quantitativi d’acqua spettanti a ciascun Comune
Acqua per l’irrigazione di soccorso anche per i territori non serviti dal Consorzio di bonifica Agrigento 3. La decisione è stata presa oggi nel corso di una riunione alla Prefettura di Agrigento, fortemente voluta dalla Regione Siciliana e, in particolare, dal presidente Renato Schifani. Il sindaco di Ribera, Matteo Ruvolo, ci spiega la ripartizione dei metri cubi dell’acqua: “Dei 400mila metri cubi residui da Prizzi saranno ripartiti nel modo seguente: 320mila metri cubi al basso Verdura attraverso la galleria che alimenta la Vasca di Martusa e 80.000 metri cubi rilasciati in alveo per i terreni non serviti dal Consorzio di Bonifica”
«Si risolve in positivo – dice il governatore – una diatriba che ha visto contrapposti Comuni e agricoltori in una situazione che però è di emergenza per tutti. Grazie al lavoro svolto dai dirigenti generali del dipartimento regionale Tecnico, Duilio Alongi, e del dipartimento regionale dell’Agricoltura, Dario Cartabellotta, siamo riusciti a trovare celermente una soluzione ai problemi sollevati dai Comuni di Villafranca Sicula, Burgio e Caltabellotta, dell’Agrigentino».
Regione, Prefettura, sindaci e rappresentanti delle aziende agricole e di Enel, che gestisce le dighe Prizzi e Gammauta, hanno concordato sui quantitativi d’acqua spettanti a ciascun Comune, sia per i territori consorziati sia per quelli liberi.
«In una situazione di emergenza idrica grave come quella che sta vivendo la Sicilia – conclude Schifani – non ci sottraiamo agli appelli che ci giungono dalle categorie maggiormente colpite, come quella degli agricoltori. Stiamo lavorando contemporaneamente sulle richieste più urgenti e su soluzioni più a lungo termine».