CRISI DI LIQUIDITA’, I SINDACI CHIEDONO AIUTO A CROCETTA

Oltre 200 sindaci siciliani hanno preso parte ieri a Palermo, all’incontro con il presidente della Regione, Rosario Crocetta e con il Presidente dell’Ars Giovanni Ardizzone. Durante l’assemblea l’AnciSicilia insieme con i primi cittadini, ha sottoposto al Presidente le “criticità e le emergenze che caratterizzano la vita degli enti locali”.

“La mission dei comuni è produrre ricchezza e occupazione sul territorio, creare cioè tutti i presupposti per dar vita al riscatto e alla rinascita della Sicilia”, questo il commento del presidente dell’AnciSicilia, Giacomo Scala, che, nel corso della sua relazione, ha aggiunto: “In 3 anni al fondo delle Autonomie locali sono stati sottratti ben 250 milioni di euro e, ciò ha senza dubbio contribuito a rendere ancora più difficile per gli enti locali svolgere la normale vita amministrativa. Ma dobbiamo sempre tenere presente che se salta il sistema delle Autonomie locali, salta tutto il Paese. Per questo motivo chiediamo al governo regionale di aiutarci a superare la crisi di liquidità che mette in ginocchio non solo i comuni ma anche tutto il sistema delle imprese”.

“Dopo questo incontro – spiega Mario Emanuele Alvano, segretario generale dell’AnciSicilia – a cui ha partecipato la stragrande maggioranza dei sindaci dell’Isola, ci auguriamo che il governo regionale offra un’attenzione maggiore alle priorità che arrivano dal territorio. In questo momento, purtroppo, i primi cittadini si trovano a far fronte ad emergenze enormi e, in più, a dover scegliere quali servizi essenziali tagliare e quali salvare. A questo punto, ancora una volta sottolineiamo che non possiamo e non vogliamo limitarci a dare un assenso alle scelte del governo, ma vogliamo essere partecipi delle scelte. Dal momento che i comuni sono considerati il filtro del disagio e delle tensioni, che sono sempre più esposti al malessere sociale, al presidente Crocetta chiediamo di non essere lasciati soli.  I comuni devono essere il motore per lo sviluppo economico e i sindaci non possono diventare dei curatori fallimentari”.

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