Crisi del pescato, l’on. La Vardera presenta interrogazione al governo siciliano

Una interrogazione che evidenzia come da diversi mesi si registra una significativa riduzione del pescato nel Canale di Sicilia, denunciata da numerosi armatori, pescatori e rappresentanti delle cooperative di pesca operanti nei porti di Sciacca, Porto Empedocle, Licata e in altri centri marittimi dell’isola
SCIACCA- Una crisi che preoccupa in modo particolare le marinerie di Sciacca, Porto Empedocle e Licata e che riguarda la forte diminuzione di pescato, in modo particolare i gamberi che storicamente rappresentano circa il 40% del pescato totale e sono oggi pressoché scomparsi in alcune zone del Canale di Sicilia. Un fenomeno che si registra da almeno 6-8 mesi e si manifesta con caratteri di straordinarietà, rendendo difficile la sostenibilità economica delle imprese ittiche coinvolte. L’onorevole Ismara La Vardera con l’interrogazione vuole sapere se il Governo regionale sia a conoscenza dell’intensificarsi delle attività di prospezione sismica tramite “airgun”, nel Canale di Sicilia e se ne siano stati informati da parte delle autorità competenti; se siano stati avviati studi o monitoraggi autonomi da parte della Regione per valutare l’eventuale correlazione tra tali attività e la drastica riduzione di pescato in corso; quali azioni urgenti intenda intraprendere il Governo Regionale per tutelare le attività di pesca e la sostenibilità economica delle imprese ittiche colpite dal fenomeno sopradescritto; se sia stata formalmente attivata l’interlocuzione con il Ministero dell’Ambiente e con ISPRA, e con quali esiti, anche in vista di una eventuale revisione delle autorizzazioni alle prospezioni in aree marine di particolare sensibilità biologica; se si intenda sostenere la richiesta dei pescatori affinché sia istituito un tavolo tecnico permanente sul tema, con la partecipazione di enti scientifici, ambientalisti e rappresentanze del comparto pesca siciliano. Per La vardera, oltre ai noti effetti delle restrizioni europee in materia di pesca e ai cambiamenti climatici in atto, con innalzamento delle temperature delle acque marine, tra le possibili cause della drastica diminuzione del pescato viene indicata anche la presenza di navi battenti bandiera estera che svolgerebbero prospezioni sismiche con tecnologia “airgun”, nelle acque internazionali del Canale di Sicilia. Tale tecnica, consistente nell’utilizzo di cannoni ad aria compressa per la ricerca di giacimenti sottomarini, produce onde sonore molto potenti che potrebbero interferire con l’orientamento, la riproduzione e le rotte delle specie marine, come già segnalato in passato da associazioni ambientaliste e biologi marini.