Crisi idrica, interrogazione di Ida Carmina
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“Sulla crisi idrica in Sicilia siamo ormai al codice rosso. Per questo presenterò un’interrogazione urgente al ministro Musumeci. Decenni di mala politica regionale con gestioni del servizio idrico poco illuminate e clientelari hanno riportato i siciliani alla grande sete. Esprimo piena solidarietà ai sindaci ed alle comunità in sofferenza”.
Sono le parole di Ida Carmina, deputata nazionale del Movimento 5 stelle, intervenuta anche lei sull’emergenza che ha messo in ginocchio la Sicilia intera: già un milione di residenti fanno i conti con la razionalizzazione e i disagi quotidiani e l’andazzo per il futuro è ancora più nero e nebuloso.
“Siamo alla catastrofe, alla calamità naturale. La Regione – dice Carmina – è con l’acqua alla gola e oggi i siciliani stanno pagando uno scotto senza precedenti che mette a serio rischio un servizio primario e irrinunciabile che è l’acqua: un bene di tutti che nella nostra isola è diventato un miraggio. Vent’anni di scelte politiche dei governi regionali delle destre illogiche e fallimentari hanno riportato le lancette dell’orologio alla grande sete. Oggi paghiamo a carissimo costo la mancanza di regole e di efficace attuazione del servizio idrico integrato. La legge Galli e la costituzione degli Ato e le rispettive ‘3 e’ (economicità, efficienza, efficacia) sono state trasformate in una tavola imbandita ad uso della mala politica clientelare che ha distribuito incarichi di sottogoverno e prebende, non a manager o ad esperti del settore della gestione del servizio idrico ma a bandierine utili a soddisfare appetiti di governo e clientela di onorevoli di maggioranza.