CREDITI EAS, CHE FATICA RISCUOTERLI. L’AMMINISTRAZIONE DA’ IL VIA ALL’ATTO MONITORIO. IL LUNGO WALZER GIUDIZIARIO

L’ingente somma necessita per mettere a posto una situazione di liquidità del Comune. Ma la Regione fa la sorda per non pagare

Non c’è più sordo di chi non vuole pagare. E mamma Regione, in questa arte, è la maestra. Il Comune deve faticare per un numero superiore rispetto a quello accollato da Ercole per incassare i 4.462.132,78 euro dovuti dal credito Eas. Non bastano le sentenze, bisogna andare avanti con carte bollate e spese legali.

Lo scorso 29 aprile, la giunta municipale ha autorizzato il sindaco a porre in essere un atto monitorio nei confronti dell’assessorato regionale all’Economia.  Ripercorriamo in breve la tormentata vicenda colma di carte legali:

Con Decreto ingiuntivo n. 854/11, notificato il 19/06/2012, il Tribunale di Sciacca ha ingiunto all’EAS – Ente Acquedotti Siciliani in liquidazione – in persona del legale rappresentante pro tempore, il pagamento della somma di €. 4.204.655,44, oltre interessi legali dal 29/09/2009 sino al soddisfo, nonché alle spese del procedimento nella misura di E. 3.350,00, alle spese generali, cpa, iva e alle spese di registrazione del decreto;
Il suddetto decreto ingiuntivo, non opposto, munito della formula esecutiva in data 21 settembre 2012, è stato notificato in data 3 ottobre 2012.
Essendo infruttuosamente decorso il termine di 120 giorni di cui all’art. 14 del D.L. n. 669/1996, con atto di precetto notificato in data 6 febbraio 2013, il Comune di Sciacca ingiungeva all’EAS – Ente Acquedotti Siciliani in liquidazione, in persona del legale rappresentante pro tempore, il pagamento della complessiva somma di €4.462.132,78.
Anche tale precetto è rimasto infruttuoso, nonostante le obbligazioni gravanti sull’EAS in liquidazione “impegnino il patrimonio della Regione Sicilia (argomento ex ari. i L.r. 31 maggio 2004 n. 9, così come novellato dal comma 5 bis dell’ari. 3 della L.r. 20108), così come, peraltro, affermato dal Tribunale di Sciacca nella parte motiva del provvedimento ingiuntivo di cui sopra.
Il 28 marzo 2013 il Comune di Sciacca ha notificato (fra gli altri anche) all’Assessorato Bilancio e Finanze (ora Assessorato dell’Economia) della Regione Siciliana atto di pignoramento presso terzi.
Con ordinanza ex ad. 553 c.p.c. del 12 marzo 2014 il G.E. del Tribunale di Palermo, Sez. IV Civile – Esecuzioni, ha disposto a carico dell’Assessorato Regionale dell’Economia della Regione Siciliana e a favore del Comune di Sciacca l’assegnazione di 64.347,77 oltre spese di registrazione. La predetta ordinanza è stata notificata in forma esecutiva il 14 marzo 2014.
Avverso il superiore provvedimento l’Amministrazione Regionale ha sollevato opposizione agli atti esecutivi ex art. 617 c.p.c. (iscritta al R.G. Esebuzioni al n. 2064/2014) con domanda di sospensione cautelare inaudita altera parte.
Con ordinanza del 31 marzo 2014, il Tribunale di Palermo, Sez. IV Civile – Esecuzioni, G.E., ha rigettato l’istanza cautelare, che per l’effetto, risulta tutt’ora munita di efficacia esecutiva.

Tutto ciò non basta alla Regione che non vuole mollare i soldi al Comune. L’Amministrazione ha ritenuto opportuno e necessario porre in essere apposito atto di precetto nei confronti dall’Ass.to dell’Economia della Regione Siciliana.

 

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