Covid, Zappia: “Il virus c’è ancora, la curva scende molto lentamente. In arrivo copiosa fornitura di vaccini”

PROVINCIA DI AGRIGENTO.  DI FILIPPO CARDINALE.

Consueto appuntamento settimanale del commissario straordinario dell’Asp di Agrigento, Mario Zappia, che in video fa il punto della situazione epidemiologica nella nostra provincia. I contagi nella nostra provincia sono intorno a 600. Esattamente al 10 febbraio sono 592. L’ormai famoso “pachiderma”, raffronto con la grossa stazza di animali, persiste, resiste, anche se dimostra lievi segni di “dimagrimento”. Il 20 di gennaio, per fare un esempio, i positivi nella nostra provincia erano 918. Dunque, il “pachiderma” seguita con i suoi pesanti passi e tutto ciò “deve indurci a non abbassare la guardia”, continuando “ad osservare le misure anticontagio”. Misure che tutti sappiamo a memoria. Un triplete formato da uso della mascherina, igiene costante delle mani, distanziamento fisico. Nel grafico seguente ecco rappresentato il “pachiderma” con la sua presenza dal 4 gennaio al 10 febbraio. E’ agevole comprendere come davvero il virus continua ad esserci. Zappia ricorda e sottolinea che “da lunedì la Sicilia sarà zona gialla, ma questo non deve indurci a fare gli errori compiuti nel periodo delle recenti festività”.

SITUAZIONE NEGLI OSPEDALI. Seppure i due ospedali, il Giovanni Paolo II di Sciacca e il San Giovanni di Dio di Agrigento, fortunatamente non sono “sotto pressione” e la percentuale di occupazione dei posti letto nelle medicine covid e rianimazione covid resta ad una cifra che non desta preoccupazione, gli ospedalizzati al 10 febbraio sono 46, di cui 7 in terapia intensiva. Tra questi 5, solo un soggetto è intubato.

SCIACCA, OSPEDALE GIOVANNI PAOLO II:  Medicina Covid 5 ricoveri (-2 rispetto all’inizio della settimana); Rianimazione Covid 1 ricovero

AGRIGENTO, OSPEDALE SAN GIOVANNI DI DIO: Medicina Covid 24 ricoveri (+1 rispetto all’inizio della settimana); Rianimazione Covid 6 ricoveri (+2 rispetto all’inizio della settimana). Ad Agrigento, in Medicina Covid sono occupati 24 posti letto su 80 disponibili.  

Pur con una ospedalizzazione di soggetti Covid non allarmante, Zappia sottolinea che “gli ospedali non si svuotano”. Certo, non è un invito ai sanitari a un periodo di ferie, ma lo svuotamento dei posti letto occupati per Covid, nelle sue forme più o meno gravi, darebbe quella necessaria dose di ottimismo e forza professionale per l’assistenza e cura delle patologie ordinarie, quelle non Covid.

 

ARRIVO DEL PIANO EPIDEMICO. Zappia, nel suo video, ha annunciato che “la Regione ha recepito il nuovo piano epidemico”. Una buona notizia poiché le pandemie, purtroppo, non si cancellano come lo si fa con la spugna sulla lavagna. Il piano epidemico aggiornato “consente di essere preparati, in ogni dettaglio per le future emergenze”. Insomma, il Covid 19, nella sua bruttissima virulenza ha svegliato lo Stato da un torpore poco giustificato. La globalizzazione esasperata non può consentire ad un Paese di trovarsi disarmato.

VACCINAZIONI. Prosegue la tabella di marcia delle vaccinazioni assicurando le somministrazioni alle Rsa e alle Case di riposo. E’ in arrivo la fornitura delle dosi di Astrazeneca e ciò induce Zappia a prevedere “dal 20 di febbraio una vaccinazione più vasta includendo mondo docente e delle forze armate.

Non sbaglia Zappia a sottolineare la vera arma contro il Covid: la vaccinazione. “Cito il caso di Israele poichè, a seguito della vaccinazione di massa, esistono già studi e risultati che dimostrano il grosso abbattimento della diffusione del contagio con la seconda somministrazione del vaccini”. Certo, in Italia non stiamo brillando proprio in tema di vaccinazione e di estensione della medesima, e i tempi attuali partoriscono medie giornaliere che tracciano un lunghissimo periodo di tempo per la copertura del 70/75% della popolazione e raggiungere quella soglia di immunità di gregge che ci mette al riparo. Col nuovo Governo Draghi, molto probabilmente la media attuale di vaccinazione giornaliera subirà un forte innalzamento.

Il caso di Israele  è rappresentato nel grafico che segue dove si evince l’abbattimento dei contagli con la somministrazione di massa del vaccino.