Covid, Zappia: “Contagi e ricoveri in aumento, torniamo a usare le mascherine”

PROVINCIA DI AGRIGENTO-  Per il commissario dell’Asp, Mario  Zappia, sulla scorta dei dati in possesso, è necessario cautela perché il virus circola più di prima. In affanno i pronto soccorso con poco personale

“E’ stata una settimana preoccupante” dice Mario Zappia, nel suo consueto punto settimanale sull’andamento del Covid in provincia.

“Si tratta di un trend provinciale – spiega – che segue l’andamento regionale e nazionale. Ma la cosa certa è che c’è un considerevole aumento di ricoveri e non dobbiamo assolutamente abbassare la guardia. Infatti le avvisaglie, che inizialmente pensavamo fossero solo paure infondate, si sono poi concretizzate. I pronto soccorso di Palermo e non hanno posti letto perché riconvertiti. Stessa cosa avviene da noi: in provincia di Agrigento, nell’ultima settimana, abbiamo 10 persone ricoverate in più all’ospedale di Ribera e questo ci fa capire che dobbiamo tornare ad usare la mascherina anche se non è più obbligatoria ma solo raccomandata. Facciamo almeno questo”.

Poi uno sguardo alle vaccinazioni: “Dopo il minimo storico toccato la scorsa settimana – anche negli ultimi giorni ci siamo sempre attestati a livelli bassissimi. Vi dico solo che in questo momento le due nuove varianti sono sempre più diffuse e contagiose: vanno a colpire tutti, ma soprattutto chi non ha completato vaccinazione o non è vaccinato o chi ha altre patologie. Dobbiamo usare tutte le precauzioni dovute per rispettare le persone più fragili. In alcuni casi, come dimostrato dagli ultimi decessi dei giorni scorsi, il virus porta in terapia intensiva. Non vogliamo enfatizzare il problema ma è doveroso dire che siamo preoccupati”.

Zappia ha evidenziato anche le difficoltà dei pronto soccorso, soprattutto negli ospedali di Agrigento e Canicattì: “C’è una grave carenza di medici – ha detto – e la situazione non tende a migliorare, almeno per il momento. Abbiamo bandito un concorso per reclutare nuove forze ma non si è presentato nessuno. Per questo motivo abbiamo chiesto a tutti i primari di partecipare per fronteggiare l’emergenza. Non sono contenti ma si sono comunque messi a disposizione”.