Ribera, da stasera è attiva la sub intensiva Covid. Zappia mantiene l’impegno. I 10 posti letto già nel sistema Dedalus

Il dottore Francesco Petrusa in una delle stanze di sub intensiva Covid a Ribera

RIBERA. Lo aveva annunciato due giorni fa nel corso della conferenza stampa tenutasi al Fratelli Parlapiano di Ribera. Anzi, lo aveva promesso: “entro fine settimana sarà attivata la sub intensiva Covid”, aveva detto Mario Zappia, commissario straordinario Asp di Agrigento. E la promessa è stata mantenuta.

Giornata intensa, quella di oggi, a mettere a punto gli ultimi dettagli. Costante la presenza del direttore della Rianimazione e Anestesia, dottore Francesco Petrusa e del direttore sanitario dottore Salvatore Cascio. Alle ore 20:30 si è dato il via all’operatività dei 10 posti in terapia sub intensiva Covid al Fratelli Parlapiano. I 10 posti letto già operativi sono stati inseriti nel sistema Dedalus della rete ospedaliera siciliana.

Dunque, una boccata di ossigeno anche per le esigenze che possono pervenire da fuori provincia. A Palermo c’è una forte saturazione dei posti letto in intensiva e sub. Da evidenziare che la sub intenvisa Covid del Fratelli Parlapiano è di tecnologia avanzata e consente anche intervenire anche in caso di complicanze respiratorie nei soggetti aggrediti dalla virulenza del Covid. In buona sostanza, la sub intensiva del Fratelli Parlapiano è “quasi” un intensiva e si può trattare il paziente applicando la respirazione meccanica, come l’uso del casco. Una sub intensiva che è più completa della medicina Covid del Giovanni Paolo II di Sciacca.

Adesso, l’ultima tappa è quella dell’attivazione dei 10 posti letto della terapia intensiva. Ma anche qui è iniziato il conto alla rovescia. Nei primi giorni della settimana prossima sarà operativa anch’essa. Il Fratelli Parlapiano, dunque, può definirsi già struttura Covid operativa.

Una struttura ospedaliera che si è letteralmente trasformata compiendo un passaggio che ha richiesto uno sforzo straordinario di adeguamento della struttura, datata e obsoleta e mancante anche di conduttura per i gas medicali. Uno straordinario intervento di adeguamento strutturale e impiantistico che, di fatto, apre nuovi orizzonti non appena cessata l’emergenza Covid.

La struttura, infatti, è proiettata a diventare un Centro per le Malattie caratterizzandosi come branca specialistica. Adesso, gli sforzi devono essere mirati al raggiungimento di tale obiettivo e con l’implementazione anche di reparti specifici come la pneumologia.

Filippo Cardinale