Covid, il punto settimanale di Zappia: “Il virus circola, inoculata la prima fornitura di vaccino. Paghiamo lo scotto di assembramenti”

PROVINCIA DI AGRIGENTO. Di Filippo Cardinale

Finite le festività natalizie, il commissario straordinario dell’SAsp di Agrigento, Mario Zappia, riprende il consueto appuntamento settimanale (il settimo) comunicando in un video la situazione epidemiologica nella nostra provincia.

Zappia non può sottacere un dato evidente a tutti: l’aumento dei casi nella nostra provincia. Un aumento che registra numeri che non si sono verificati nella cosiddetta prima ondata. “Certamente- evidenzia il vertice dell’Azienda sanitaria- nella prima ondata abbiamo saputo convivere con il virus grazie ad una paura che è riuscita anche a farci accettare condizioni di restrizione delle nostre libertà. Nella seconda ondata, invece, abbiamo affievolito la paura ma non abbiamo colto l’essenza della vera difesa contro il contagio che risiede nei nostri comportamenti”. Mario Zappia sottolinea il consistente aumento dei casi nella nostra provincia. Aumento che ha interessato quasi tutti i Comuni. Nonostante l’innalzamento della curva epidemiologica, la nostra provincia ha una cifra che la pone in fondo alla classifica regionale. Questa posizione in basso, senza grande ottimismo, dipende dal fatto che province come Messina, Catania, Palermo, Trapani, hanno avuto un elevatissimo numero di contagi, quindi comportamenti usciti fuori dal binario del buon senso.

Possiamo dire che i numeri di contagi della nostra provincia non sono altissimi  non per merito nostro ma per un forte demerito dei corregionali che in quelle province citate prima abitano.

Nel grafico che illustra Zappia nel video e che qui riproponiamo, è facile comprendere come la seconda ondata sia più corposa della prima. Molto probabilmente, una serie di messaggi sbagliati diffusi da più parti hanno trovato la sponda in comportamenti incoscienti. La seconda ondata è montata e ci ha inondato più come uno tsunami che come onda grossa. Ma mentre nella prima fase non sapevamo realmente la portata devastante del virus, nella seconda ci siamo arrivati con più cognizione ma anche con molta più incoscienza. Preziosa la locuzione di Sant’Agostino: errare humanum estperseverare autem diabolicum. La zona Rossa in vigore in Sicilia da domani è la traduzione dell’espressione dell’amato Santo.

Nel grafico che segue ecco il “pachiderma”, così definito da Zappia, della seconda ondata rispetto alla prima.

Altro aspetto evidenziato da Zappia riguarda un dato importante: l’ospedalizzazione. Al di là del numero dei contagi, elevato ma più basso delle altre province siciliane, è importante il numero dei ricoveri nelle nostre strutture ospedaliere. E’ importante perché il dato segna la gravità della patologia (quando si entra in intensiva i sintomi si trasformano in patologia che mette a repentaglio la vita di quei soggetti che già soffrono di altre criticità cliniche), ma è ulteriormente importante perché segna la capacità delle nostre strutture ospedaliere ad essere pronte per ulteriori casi di ospedalizzazione da Covid. Insomma, meno ricoveri e più disponibilità a eventuali riserve per innalzamenti di casi gravi casi di evoluzione dell’infiammazione, ma anche più disponibilità di personale sanitario ed infermieristico per la “normale” gestione delle patologie del territorio.

Ecco, l’altro grafico di Zappia che fa il punto della situazione proprio sui ricoveri e, quindi, sulla disponibilità dei posti letto. Va detto che “per scelta aziendale” non ci sono ricoveri a Canicattì e a Licata per creare una “riserva” in caso di necessità di posti letto dovuti ad un innalzamento dei contagi.

Al 14 gennaio i soggetti ospedalizzati sono 47, di cui:

MEDICINA 2 COVID: 

Ospedale di Sciacca: 11

Ospedale di Agrigento: 31

RIANIMAZIONE 2 COVID: 

Ospedale di Sciacca: 2

Ospedale di Agrigento: 3

 

 

Altro punto focalizzato dal Commissario straordinario dell’Asp è la vaccinazione contro il virus. In provincia sono state inoculate 7.488 dosi, cioè le due forniture ricevute dall’Asp che è in attesa delle ulteriori dosi. La tabella seguente fa il punto dal 2 al 13 gennaio.

Zappia è in attesa delle prossime forniture di vaccini ma è “già pronto per la vaccinazione di massa” secondo un protocollo “e una organizzazione già predisposta”.

Per quanto riguarda i lavori di adeguamento strutturale e impiantistico per caratterizzare l’ospedale di Ribera come Covid, Zappia ha ribadito che il completamento e l’attivazione è nella fase finale. Il via potrà avvenire con la consegna delle attrezzature da parte della Regione. Zappia compie un sopralluogo settimanale al Fratelli Parlapiano di Ribera proprio per sovraintendere di persona la tabella di marcia dei lavori. Il nostro giornale ha dedicato un reportage sullo stato dei lavori lo scorso 14 gennaio. Per chi intende approfondire basta cliccare sul link https://www.corrieredisciacca.it/ospedale-covid-ribera-verso-lattivazione-in-tre-fasi-nostro-reportage-fotogallery/

Infine, non poteva Zappia suggerire come la migliore difesa rimane ancora l’uso serrato del distanziamento fisico, l’evitare gli assembramenti e comportamenti che agevolano l’ospitalità del virus, l’uso della mascherina, l’igiene costante delle mani. Nella rappresentazione che segue, appare assai evidente il beneficio dell’uso della mascherina.

 

Il video del commissario Zappia.