Covid, ad Aragona c’è apprensione. I genitori chiedono al sindaco di chiudere le scuole
ARAGONA. I genitori sono angosciati e seriamente preoccupati, anche perché si aspetta l’esito di altri tamponi e il numero potrebbe ancora aumentare. Aragona, è uno dei paesi dell’agrigentino dove si sono registrati un numero preoccupante di contagi da Covid. Nelle ultime ore il numero dei contagiati, è cresciuto in maniera esponenziale e ad oggi si sono registrati 16 casi. C’è tanta apprensione per un paese che conta circa 9000 abitanti e che registra così tanti casi.
I genitori degli alunni sono molto preoccupati per la seria situazione sanitaria, mentre “le scuole a differenza di altri comuni siciliani non sono state ancora chiuse”, scrivono in una nota.
“Negli ultimi giorni – spiegano alcuni genitori – la situazione epidemiologica nella nostra comunità, ci desta forte preoccupazione. Solo negli ultimi giorni, si sono registrati ben 16 casi. E se all’inizio il focolaio era circoscritto in ambito familiare, adesso si sta allargando a macchia d’olio coinvolgendo anche i dipendenti di un’azienda. Nessuno vuole mettere in atto una caccia alle streghe e siamo vicini alle persone contagiate e alle loro famiglie – raccontano – ma dobbiamo essere razionali e capire che la chiusura delle scuole deve avvenire in maniera repentina”.
“Il nostro unico obiettivo-continuano i genitori- è tutelare la nostra salute e soprattutto quella dei nostri figli. Sappiamo benissimo cosa dicono le linee guida, e ci sembra assurdo che per chiudere la scuola si debba verificare un contagio. Non possiamo permettere che si giochi con la salute dei nostri cari”.
“Ci appelliamo al Presidente della Regione Nello Musumeci, al Prefetto di Agrigento Maria Rita Cocciufa e ai vertici dell’Asp di Agrigento, affinché valutino repentinamente e celermente la situazione sanitaria emergenziale che si è profilata nella nostra comunità, in modo da mettere in atto tutte quelle misure che possano evitare l’aumento dei contagi, prima che sia troppo tardi. Chiediamo che la salute dei nostri figli venga prima di qualsiasi tipo di ordinanza e di qualsiasi tipo di logica burocratica e che la scuola venga chiusa almeno fino alla metà di ottobre, in modo che nel frattempo si conoscano gli sviluppi epidemiologici”.
” Non permetteremo che ad Aragona avvenga tutto ciò ed esortiamo il nostro sindaco Giuseppe Pendolino a non fermarsi solamente davanti a questioni burocratiche. Pretendiamo, che si metta in prima linea, affinché esorti il governo regionale e tutte le istituzioni di competenza a chiudere immediatamente gli istituti scolastici. Non vogliamo solo mere giustificazioni ed inceppamenti burocratici”.
“E’ inoltre necessario – concludono – chiudere a scopo precauzionale le scuole, perché vivendo in una piccola comunità, anche la mappatura dei contatti risulta complessa poiché coinvolge tanti soggetti e di conseguenza tutti siamo a rischio. Siamo intenzionati a non mandare i nostri figli a scuola perché abbiamo il dovere morale di tutelare la loro salute. Qualora chiudessero ufficialmente le scuole, si attiverebbe la didattica a distanza garantendo il diritto allo studio dei nostri figli. Siamo intenzionati a non fermarci e qualora dovesse succedere qualcosa, faremo le nostre rimostranze nelle sedi opportune”.