CORTE DEI CONTI SU FINANZE DEL COMUNE: MAGGIORI CONTROLLI INTERNI E BILANCIO PREVENTIVO DA PRESENTARE IN TEMPI RAGIONEVOLI. DIMEZZATI I DEBITI FUORI BILANCIO
Le osservazioni della Corte dei Conti, inviate alla Segreteria Generale del Comune per competenza diretta, e quelle inviate all’Amministrazione comunali per responsabilità proprie, evidenziano alcuni aspetti meritevoli di essere focalizzati. E’ importante precisare subito che aver riscosso il credito Eas rappresenta l’ancora di salvezza dei conti comunali. Le somme vantate dal Comune, frutto di una transazione, hanno un’origine che interessa amministrazioni passate.
Somme inserite in bilancio e credito utilizzato per anticipazioni di cassa. Le Amministrazioni comunali hanno utilizzato il “titolo di credito” Eas per chiedere alla tesoreria comunale (banca) di poter utilizzare il fido, sul quale si sono pagati interessi passivi. L’utilizzo pieno del “fido” bancario non ha consentito al Comune di avere liquidità in diversi periodi, anche con il rischio di non pagare gli stipendi ai dipendenti comunali, o pagarli in ritardo.
La Corte dei Conti sottolinea il “ricorso costante all’anticipazione di tesoreria per un periodo superiore ai tre anni (anno 2010: € 1.187.607; anno 2011 € 4.297.295; anno 2012 € 643.288)” e tutto ciò evidenzia un “indice sintomatico di un grave squilibrio strutturale poiché l’Ente non risulta in grado di far fronte con le entrate ordinarie ai pagamenti”.
Dunque, l’aver riscosso il credito Eas, seppure dopo lunghe peripezie giudiziarie, toglie il Comune da una situazione contabile difficile e problematica.
Tutto a posto? No. C’è molto ancora da fare per mettere definitivamente in ordine i conti comunali. La Corte dei Conti, per la parte di competenza dell’Amministrazione comunale, fa riferimento ai debiti fuori bilancio. Va subito sottolineato che l’ammontare dei debiti fuori bilancio è una eredità che viene da lontano e non è imputabile, certamente, all’attuale Amministrazione. Detto ciò, va posto un rimedio.
A fine 2012, i debiti fuori bilancio sommavano 7.395.144 euro. Oggi la cifra è di 3,4 milioni di euro. A gennaio 2014 era di 6.6 milioni di euro. Ci troviamo, dunque, a gennaio 2015, con una cifra dimezzata.
La Corte dei Conti sottolinea che “un quadro di ripristino di condizioni di sana gestione in itinere deve raggiungere il necessario consolidamento entro parametri fisiologici”. Insomma, c’è una apprezzabile inversione di tendenza, ma non bisogna demordere dal percorso che si sta seguendo. Positiva anche la transazione che si sta concludendo su un debito fuori bilancio di 2,5 milioni di euro che consentirà al Comune un risparmio del 30%.
La magistratura contabile, inoltre, evidenzia la difficoltà di una riscossione con percentuali importanti dei tributi. Su accertamenti di tributi non riscossi, risulta nel 2010 una percentuale di incasso solo del 17%; nel 2011 del 23%; nel 2012 del 27%.
Di rilievo, invece, le osservazioni della Corte dei Conti che riguardano il sistema del controllo gestionale e la trasparenza degli atti. La Corte dei Conti sollecita l’introduzione di un sistema di contabilità analitica ed economico-patrimoniale. In particolare, rileva “l’assenza di una valutazione sulla congruità tra i risultati conseguiti e gli obiettivi definiti dai piani e sulla fattibilità dei programmi”.
E su questo punto è necessario fare alcune considerazioni. Appare quanto mai irrinunciabile la costituzione di un Nucleo di Valutazione costituito da persone altamente professionale e scevro da interferenze politiche. I dirigenti comunali raggiungono ogni anno il massimo della valutazione, centrando interamente gli obiettivi prefissati. In realtà, non è difficile riscontrare diversi discostamenti tra il massimo della valutazione ricevuta dai dirigenti e la concretezza dei risultati considerati raggiunti. E’ ovvio osservare che al massimo della valutazione risponde il massino della cifra da destinare come “premio obiettivo”.
Scrive la Corte dei Conti: “Pur prendendo atto degli impegni responsabilmente illustrati dall’Ente in ordine all’adeguamento organizzativo, il Collegio non può, quindi, esimersi dall’evidenziare l’importanza del controllo di gestione, fondamentale strumento di controllo direzionale, che funge da guida e supporto dei processi decisionali e programmatici, delle scelte gestionali ed organizzative, degli istituti premiali ed incentivanti”.
C’è ancora parecchio lavoro da svolgere all’interno del Comune per il raggiungimento di un livello organizzativo della macchina burocratica-amministrativa improntata ai criteri moderni di una corretta ed efficace ed efficiente organizzazione del lavoro. Una “rivoluzione” a piramide che coinvolga tutti, dai livelli bassi a quelli alti.
La Corte dei Conti, infine, sollecita l’Amministrazione a presentare il bilancio preventivo in termini ragionevoli, in modo tale che si consenta al Consiglio comunale di espletare adeguatamente il ruolo che gli spetta. Insomma, non è possibile (anche se vi sono le proroghe dettate dal Governo nazionale) discutere un bilancio preventivo a fine anno, quando il gioco è già fatto e le spese sono tutte impegnate. La politica, tutte le parti politiche, devono mirare nella sostanza a amministrare secondo cultura aziendale. Meno politica clientelare e più efficienza.