Corsi e ricorsi storici. Le scuole al freddo e la politica che insegue se stessa

SCIACCA. Ruoli invertiti, identica situazione. Fermo restando che riteniamo giusto sollevare criticità ed eventuali inadempienze, la questione riscaldamento nelle scuole a Sciacca è quasi un problema annoso, al pari di altri importanti, come ad esempio le Terme, ma anche di tanti altri.

Anche nel gennaio del 2017, esattamente sei anni fa, i gruppi di opposizione dell’epoca, oggi al governo della città, reagirono allo stesso identico modo quando con l’arrivo del freddo alcune scuole rimasero senza riscaldamento. All’epoca, ma eravamo alla fine della precedente consiliatura, alle forti critiche sulla mancata programmazione etc etc… si aggiunge la richiesta di dimissioni dell’assessore alla Pubblica Istruzione. “Non possiamo tacere dinanzi allo sconquasso che i suoi assessori stanno determinando sul tema dell’edilizia scolastica” scriveva l’opposizione in una lettera al sindaco. Un po’ sulla stessa lunghezza d’onda di quella di oggi fatta però dalla parte politica opposta.

Anche quella volta si tamponò con le stufette elettriche, ma sul piano politico naturalmente l’amministrazione comunale venne presa di mira. E le parole di allora sono identiche a quelle di oggi: “Ci saremmo aspettati un piano rivoluzionario per l’edilizia scolastica, ci saremmo aspettati investimenti a pioggia per migliorare le condizioni strutturali dei locali adibiti a tale destinazione; invece ci troviamo con le scuole congelate e nemmeno un soldo previsto dal precedente bilancio per effettuare interventi simili”.

“La situazione vergognosa in cui versano le scuole di Sciacca – ecco un altro passaggio del 2017 identico a quello di oggi ma a parti invertite – è la rappresentazione plastica di un fallimento politico, che è anche la conseguenza delle promesse dei toni populistici e demagogici che la sua parte politica ha utilizzato nella precedente consiliatura e di cui siete rimasti paradossalmente vittime”. Non siamo andati indietro nel tempo, ma siamo certi che nel nostro archivio troveremmo altre cose simili.

In tanti anni, insomma, il problema del riscaldamento nelle scuole non è stato risolto. Come se l’inverno arrivasse all’improvviso. La politica, da una parte all’altra, cavalca il problema e insegue se stessa. Ce n’è quanto basta per fare un sorriso, ma anche per essere preoccupati davvero sul futuro di questa città e su cosa attende le nuove generazioni.

Giuseppe Recca