Coronavirus, Musumeci: “Anche in Sicilia dobbiamo prepararci al peggio, ogni ospedale deve cedere qualcosa”
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Il presidente della Regione siciliana Nello Musumeci durante la prima seduta di giunta a Palazzo d'Orleans, a meno 24 ore dalla firma dei decreti di nomina. Unico assente Vittorio Sgarbi, che dopo avere salutato i colleghi assessori ha preso un aereo per impegni. Palermo, 30 novembre 2017. ANSA/ IGOR PETYX
SICILIA «Mai si è avvertita la necessità di essere solidali e uniti come in questo momento. A cominciare da chi, a qualsiasi livello, rappresenta le Istituzioni pubbliche e, perciò, ha il dovere di non cedere a impulsi emotivi e di scegliere quel che è giusto e non quel che appare utile. Anche in Sicilia dobbiamo prepararci al peggio. Servono sempre più posti letto per i positivi bisognosi di cure e sempre più posti di terapia intensiva per chi è in grave difficoltà».
«Ritengo però necessario che, assieme alla sua temporanea conversione – aggiunge Musumeci – l’ospedale acese mantenga attivo il suo Pronto Soccorso: l’emergenza deve essere assicurata giorno e notte, in assoluta sicurezza anti Covid. Lo stesso vale per tutti i servizi ambulatoriali, che dovranno continuare a essere forniti ai cittadini di Acireale, seppure in un altro sito della città. E’ una misura sofferta ma necessaria, condivisa con l’assessore regionale per la Salute. E sono certo che la generosa Comunità acese saprà, anche stavolta, esprimere solidarietà concreta verso i più sfortunati che verranno colpiti dal Covid. Solo se restiamo uniti e prudenti riusciremo a vincere questa dura battaglia, a conclusione della quale l’ospedale di Acireale potrà riprendere la sua normale attività, peraltro più dotato e attrezzato di prima».