CORONAVIRUS, MIGLIAZZO “SOFT” E DIFENDE LA DOTTORESSA

La Direzione Sanitaria dell’ospedale di Sciacca, dopo un lungo e ingiustificabile silenzio, oggi si fa sentire con una nota “contabile”. La stampa saccense ha compiuto salti incredibili per informare la città. E gli articoli della nostra testata e dei colleghi delle altre testate ed emittenti ha sollecitato anche lettere da parte dei 17 sindaci, del sindacato e del Comitato Civico per la Salute.

Per la Direzione Sanitaria del Giovanni Paolo II, “ad oggi sono stati eseguiti circa 250 tamponi faringei di cui positivi 18 pari al 7,5%; di questi 18 positivi solo 4 manifestano una sintomatologia specifica e sono stati posti in isolamento
ospedaliero”.

Gli altri 14 soggetti “risultano ad oggi asintomatici e altresì posti in quarantena obbligata (14 giorni) al proprio domicilio con sorveglianza sanitaria costante per il
monitoraggio delle condizioni cliniche”.

Secondo Migliazzo, “detta percentuale è sensibilmente inferiore rispetto alla media nazionale tenendo conto della popolazione sottoposta a tampone. E’ evidente che il
maggior numero di tamponi positivi (rispetto ad altre località della provincia) è legato al maggior numero di tamponi effettuati ai fine di sorveglianza sanitaria prevista dal DPCM del 09/03/2020 art 7 in ragione del fatto che presso il Presidio Ospedaliero di Sciacca si è riscontrata la positività del paziente n. 1 della provincia di Agrigento. Per tale motivo tutti i soggetti che hanno avuto un contatto stretto, come definito dalle Direttive Nazionali e Regionali, con il paziente n. 1 in
quanto operatori di servizio pubblico essenziale (SSR), non potendo essere posti in isolamento volontario, stante la normativa vigente, devono effettuare il tampone”.

La Direzione Sanitaria comunica che “negli ultimi 8 giorni non si sono registrati nuovi ricoveri per pazienti affetti da infezione da Coronavirus. In atto sono presenti presso l’UO di Medicina solo 2 paziente positivi non trasferibili. Le condizioni dei due pazienti ricoverati risultano stabili e nessuno di loro necessita di assistenza intensiva in rianimazione Peraltro Il reparto mantiene la condizione di quarantena”.

Gaetano Migliazzo precisa che l’ospedale di Sciacca “si sta organizzando per eventuali altri ricoveri predisponendo su indicazione della Direzione una apposita area dove poter ospedalizzare soggetti positivi al Covid19 sintomatici”.

Al Giovanni Paolo II “sono ricoverati 95 pazienti. Di questi molti non sono trasferibili in altri presidi anche perché degenti nella Neuroriabilitazione Intensiva e/o nella UO di Risveglio: è notorio che tali UO scarseggiano nelnostro territorio e che spesso non si tratta di pazienti facilmente spostatili per le loro condizioni di saluti.  Conseguentemente non è ipotizzabile la chiusura anche temporanea dell’intero presidio”.

Poi Migliazzo comunica: “Riguardo al paziente n. 1 della provincia di Agrigento (operatore sanitario del P.O. di Sciacca) è opportuno esprime alcune considerazioni circa la reale fonte di diffusione. Considerato la distribuzione della positività al COVID 19 nel primo gruppo di soggetti sottoposti a tampone (gli operatori positivi sono in numero ridotto rispetto agli altri soggetti) nasce il dubbio che il paziente n. 1 possa essere causa della diffusione del virus in quanto il contatto stretto che lo stesso ha avuto con il personale dell’ospedale avrebbe dovuto comportare un numero maggiore di positivi tra gli stessi. Bisogna altresì riconoscere che il pronto sospetto clinico dell’infezione da parte del paziente n. 1 (poi confermata) è stato il primum movens per l’immediata chiusura e quarantena dell’UO di Medicina e il confinamento dell’infezione a quel reparto. Si deve pertanto all’intuito e alla professionalità del paziente n. 1 (che ottiene il nostro plauso per la sua abnegazione) il merito del confinamento dell’infezione al proprio reparto di degenza”.