Coronavirus, adesso allarme anche per i più giovani
L’età dei contagiati dal coronavirus si è abbassata: se nei primi mesi della pandemia emergevano nella grande maggioranza i casi registrati in persone anziane, adesso le infezioni sono rilevate soprattutto nei giovani, tanto che l’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) rileva che a spingere la pandemia sono i contagi che avvengono fra chi ha da 20 a 40 anni. La guardia deve quindi restare alta, considerando i rischi per le fasce d’età più vulnerabili.
“L’epidemia sta cambiando e le persone di 20, 30, 40 anni stanno sempre di più pilotando la diffusione”, ha detto il direttore dell’ufficio del Pacifico Occidentale dell’Oms, Takeshi Kasai. “Molti non sanno di avere l’infezione – ha aggiunto – e ciò aumenta il rischio di contagio dei più vulnerabili”.
Una preoccupazione confermata in Italia dalla curva delle nuove diagnosi di infezione, che continua a salire nonostante le fisiologiche oscillazioni quotidiane.