Convegno sulle Terme a Palermo. Musumeci replica: “Noi abbiamo trovato solo macerie”
SCIACCA. “Clima disteso e stretta di mano”. Così il sindaco di Sciacca commenta la sua partecipazione oggi a Palermo, a Palazzo Riso, al convegno “Il Termalismo in Sicilia. Parliamone e facciamo rete”” organizzato dalla Presidenza della Regione e dal Cefaps.
C’erano gli assessori regionali Razza e Messina, deputati e dirigenti regionali, oltre a rappresentanti di , Federterme, Federalberghi Terme, Confindustria, esperti.
“Interessanti riflessioni su un tema scientificamente interessante – ha commentato Francesca Valenti che insieme al suo collega di Acireale ha ascoltato la relazione del presidente Musumeci che ha parlato delle cose fatte dal suo governo e della necessità di fare rete – Una è certa – aggiunge il sindaco di Sciacca – servono tantissime cose: una riforma normativa del settore; una riforma dei canoni concessori; una normativa fiscale agevolativa; un brand e un “prodotto termale” identificabile ; una sanità d’eccellenza che supporti il turismo sanitario termale; un cluster terme nel turismo sostenibile; i distretti termali; la creazione di DMO (Destination Management Organization); programmazione; pianificazione; un censimento delle risorse e via dicendo”.
Musumeci ha ribadito ciò che in precedenti occasioni ha più volte detto, e cioè che lui ha trovato solo macerie, che il suo governo ha salvato le Terme di Sciacca e Acireale procedendo alla riunificazione del patrimonio termale in capo alla Regione; che i bandi (anche se l’ultimo era un avviso di manifestazione di interesse) su Sciacca sono andati deserti a dimostrazione del disinteresse del mercato; che ha creato un gruppo di lavoro, coordinato dal docente universitario catanese Rosario Faraci che entro qualche settimana deve consegnare un PEF (Piano Economico Finanziario) per Sciacca e Acireale; che esiste un’interlocuzione con INAIL cui verrà sottoposto il PEF; che INAIL, se non sarà interessata, verrà pubblicato il bando; che non è il momento di incontrare associazioni e realtà territoriali, cui verrà spiegato il progetto solo dopo la sua elaborazione”.
“Giusto parlarne – chiosa la Valenti – ma in fretta perché servono fatti”.