CONTRO LA MEDIAZIONE OBBLIGATORIA ONEROSA E SENZA QUALITA’. L’O.U.A. PRESENTERA’ A ROMA UNA LETTERA APERTA

Questa la lettera aperta contro la “mediazione obbligatoria onerosa e senza qualità” che l’Organismo  Unitario dell’Avvocatura presenterà a Roma il giorno 14 aprile in occasione della manifestazione dell’avvocatura. Ne dà notizia l’avvocato Filippo Marciante, componente la segreteria nazionale O.U.A.

Caro cittadino,
gli avvocati non sono contro la mediazione, sono contro questo tipo di mediazione obbligatoria onerosa e senza qualità, che comporta l‘obbligo, prima di iniziare un giudizio, di rivolgersi al mediatore, e così … costi più alti e qualche fregatura!
Siamo contro la mediazione:
– perché la obbligatorietà non esiste in Europa e non ha senso;
– perché è incostituzionale, perché ciascun cittadino deve poter liberamente decidere di quale strumento avvalersi per la tutela dei suoi diritti,
– perché lede il diritto di difesa riconosciuto ad ogni cittadino;
– perché non è vero che le cause dureranno meno;
–  perché comporta dei costi aggiuntivi a carico di entrambe le parti, che possono arrivare  sino a 9.200 Euro, ad esempio: per una semplice divisione di un immobile i costi potranno arrivare anche a 5.000 euro per ognuna delle parti, e per una causa di responsabilità medica di medio valore, occorrono almeno 1.000 euro per ogni parte, contro 550,00 euro che si spenderebbero oggi in Tribunale per l’iscrizione di una causa di questo tipo;
– perchè il cittadino potrà essere costretto a partecipare ad una mediazione anche a centinaia di chilometri da casa, non essendo state previste rigide regole sulla competenza territoriale;
– perché gli organismi di mediazione sono in massima parte gestiti da società di capitali,  che hanno per definizione interesse al proprio utile  e che, quindi, potrebbero non essere imparziali, non essendo previsti criteri o parametri per selezionare gli stessi in base a criteri di professionalità e indipendenza;
–  perché si può diventare mediatore autorizzato seguendo un corso di 50 ore;
–  perché il rifiuto di aderire alla mediazione potrà provocare la condanna alle spese nel giudizio successivo anche per la parte che poi vincerà la causa;
ECCO PERCHÉ CHIEDIAMO A GRAN VOCE AL MINISTRO ED AL PARLAMENTO DI MODIFICARE “INSIEME”, E NON “CONTRO”, QUESTA NORMATIVA, PER ELIMINARE LE STORTURE E RENDERE “REALMENTE” UTILE E VANTAGGIOSO UNO STRUMENTO DI GIUSTIZIA”A FAVORE” DEI CITTADINI

 

 

 

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