Consulta Utenti Aica:”Inefficienze dell’Ati Idrico sono causa dei maggiori costi in bolletta”

“L’Ati Idrico è assente dal dibattito sul risanamento dell’Azienda Idrica Comuni Agrigentini”. E’ l’ultima denuncia della Consulta degli utenti di Aica, l’organismo di tutela degli utenti che fin dalla costituzione ha avuto un rapporto conflittuale con i vertici dell’azienda consortile pubblica che due anni fa ha preso in mano il servizio idrico in provincia di Agrigento.

La Consulta, presieduta da Alvise Gangarossa, riconoscendo di avere avviato un dialogo con i nuovi vertici di Aica, non dice altrettanto del rapporto con l’Ente di governo d’Ambito, elencando una serie di presunte inefficienze che sarebbero la causa dei maggiori costi in bolletta a carico di cittadini e imprese, che tenderanno ad alzarsi se non si correggerà la condotta inefficace ed inefficiente del comparto idrico. Questa convinzione è contenuta in una comunicazione ufficiale al Prefetto Filippo Romano ed al presidente di Ati, Domenico Gueli, invitando quest’ultimo ad essere più attivo e risolutivo.

L’invito fa riferimento ad una riunione del 27 aprile scorso in prefettura convocata per esaminare alcune criticità e chiarire diversi dissidi. I vari soggetti impegnati con le rispettive responsabilità in Aica, hanno assunto alcuni impegni da riscontrare in breve tempo nell’interesse pubblico. Ma quali sono secondo la Consulta le inadempienze che stanno avendo gravi conseguenze nella corretta gestione del servizio idrico ?

1- Piano di convergenza dei Comuni salvaguardati ex art.147 comma 2bis, dlgs 152/06. La Consulta rileva che Ati avrebbe dovuto già a novembre del 2022 procedere con la verifica tassativa dei requisiti previsti, e se questo non dovesse esserci, gli otto Comuni devono cedere la gestione ad Aica;

2- Avvio di un confronto tra Ati, autorità regionali e gestore in riferimento alla concessione al prelievo di acqua dalle fonti di Santo Stefano di Quisquina fornita alla Nestlè, affinchè ci sia un rimborso ad Aica del quantitativo di acqua concessa dalla Regione alla Nestlè;

3- Grave inadempienza da parte di Ati riguardo la liquidazione dei consorzi Tre sorgenti e Voltano;

4-Va avviato con urgenza il progetto, previsto da recente normativa, che prevede lo sfruttamento delle acque in uscita dai depuratori ad uso irriguo;

5- Urgenti provvedimenti per i Comuni di Palma di Montechiaro e Camastra che si rifiutano di entrare a far parte di Aica;

6-Gravissimo il mancato pagamento di 2 milioni di euro di acqua da parte dei Comuni soci di Aica;

7-Ati deve offrire supporto collaborativo ad Aica nel superare al più presto la grave questione delle utenze forfettarie.

Giuseppe Recca