Consulta chiede urgente confronto con Aica su mancata nomina direttore generale e su situazione finanziaria

La Consulta degli utenti di Aica, operativa da un mese ma con la spada di Damocle di alcune associazioni che ne ritengono la costituzione illegittima, come suo primo atto ha inviato una richiesta di audizione aell’Assemblea dei sindaci dell’Azienda Idrica Comuni Agrigentini, alla presenza del Consiglio di amministrazione, al direttore generale pro tempore e per conoscenza al presidente dell’Ati ed a tutti i Comuni, con la richiesta di discussione di alcuni punti, individuati come prioritari.

La richiesta, a firma del presidente Giuseppe Di Miceli, richiama le istituzioni destinatarie dell’istanza a “fornire urgente riscontro rispetto a quanto richiesto, e al rispetto, una volta di più, delle norme statutarie nei confronti di questa Consulta e dei doveri di trasparenza e partecipazione nei confronti dei cittadini utenti”. La Consulta ritiene urgente intraprendere un sereno confronto tra gli organi statutari finalizzato al controllo della gestione di Aica.

“Lo vogliamo fare – dicono le associazioni facenti parte della Consulta – senza essere costretti a ricorrere alla stampa per le dovute risposte, affinché si possa offrire un servizio idrico a gestione pubblica che sia direttamente proporzionale, in termini di efficienza, alle somme pagate dal cittadino. Bisogna evitare – aggiungono – che Aica sia l’ennesimo carrozzone politico”.

Gli interrogativi posti riguardano la relazione semestrale che il presidente del CdA di Aica ha diffuso alcune settimane che evidenzia le sofferenze economico/finanziarie, la nomina di un direttore in house all’azienda e sui ritardi nella nomina del legittimo direttore vincitore di concorso, sul perche, infine, è stato necessario ad Aica incontrare in data 6 maggio i vertici della società milanese A2 Brescia Spa, sollevando polemiche, in primis quella del Presidente del Cda che era assente. “Si tratta – si chiede la Consulta – di movimenti preparatori alla consegna della gestione del servizio tra le braccia di un privato ?”

Giuseppe Recca