Consorzio Universitario, Nenè Mangiacavallo dà il via alla “terza missione”. Il nuovo corso tracciato stamattina
AGRIGENTO. Il Consorzio universitario agrigentino “Empedocle” stamattina ha varato il new deal con la presentazione ufficiale del neo presidente Nenè Mangiacavallo. Nel suo intervento ha tracciato, a grandi pennellate, il solco attraverso cui il Consorzio sarà proiettato nell’ambito di un rilancio il cui cardine trova elemento fondante la sinergia tra “operatori del territorio, imprese, istituti di credito, forze social ed enti locali”. Attraverso l’amalgama di queste forze “che ha nel mirino un solo obiettivo” sarà possibile “rilanciare un ente che può essere il volano per lo sviluppo di questa provincia”.
La nomina governativa di Nenè Mangiacavallo a presidente del Consorzio universitario rappresenta una possibilità irrinunciabile per ridare, al medesimo consorzio, i lustri di un periodo storico indimenticabile per lo crescita culturale dell’agrigentino. Basti pensare alle gestioni di prestigiosi nomi come Ignazio Melisenda, Roberto Lagalla, ambedue con passato di Rettori dell’Università di Palermo, Gaetano Armao, attuale vice presidente della Regione e assessore all’Economia, Pietro Busetta noto economista.
Mangiacavallo in passato è stato eletto deputato alla Camera dei Deputati ricoprendo anche l’incarico di sottosegretario alla Sanità. E’ stato anche commissario straordinario del prestigioso complesso ospedaliero di Cefalù. E’ stato proprio lui a gestire una fase di transizione complessa e delicata, riuscita con successo. Fu l’autore della trasformazione del complesso sanitario da Fondazione San Raffaele, di rango privato, a Ospedale Giglio, quindi di rango pubblico.
Sul ruolo del Consorzio universitario, Mangiacavallo non esita: “E’ fondamentale per la diffusione della conoscenza e del sapere. Un ruolo irrinunciabile per determinare la crescita del territorio, non solo culturale ma anche economica”. Una missione che da oggi impegna Nenè Mangiacavallo in un profilo di “interfaccia per promuovere quella che oggi va sotto il nome di terza missione, e cioè la perfetta integrazione tra il valore della cultura, il valore della conoscenza e la valorizzazione delle risorse che questo territorio esprime”.
Consapevole, Mangiacavallo, che la nuova missione, la nuova fase iniziata stamattina, “sarà un impegno operativo” che può contare “sull’appoggio incondizionato degli assessorati regionali e in modo particolare di quello della Pubblica Istruzione”.
La nuova missione che attende Mangiacavallo trova sponda nell’intervento del sindaco di Agrigento, Lillo Firetto: “E’ il tempo della prospettiva. I rapporti con l’Università di Palermo si sono consolidati con l’ampliamento dell’offerta formativa e con investimenti. Dopo ferragosto con il rettore Fabrizio Micari lanceremo la gara per il recupero dell’ex ospedale di Via Atenea, perché l’Università deve vivere nel centro storico, con una sua sede prestigiosa. Investiremo 6,1 milioni complessivamente, di cui 2,6 dell’Università e 3,5 a valere sulle somme Presidenza del Consiglio, previsti nel Progetto Girgenti del cosiddetto Bando periferie. Serve un’Università che tenga conto delle nuove prospettive, delle tante esperienze eccellenti che questa città e questa provincia esprimono, penso al Parco archeologico della Valle dei Templi, alle buone esperienze produttive, a tutti gli asset di sviluppo economico territoriale e all’innovazione. Servono – conclude Firetto – una solidità finanziaria e la sostenibilità degli investimenti per mantenere la competizione con altri Atenei e con l’incalzante offerta dell’Università telematica”.
Filippo Cardinale