Consiglio comunale, seduta a vuoto. Niente numero legale, la “consortile” può attendere
SCIACCA. La (fu) maggioranza arriva a sei consiglieri comunali presenti. Da sola non riesce (e non riuscirà) a garantirsi la validità della seduta. Alcuni consiglieri dell’opposizione, Monte e Bono, Milioti, hanno ribadito la necessità di avere un piano finanziario per comprendere se effettivamente la “consortile” sarà conveniente per il cittadino. Ma ha anche chiesto chiarezza sulla situazione di ciò che resta della maggioranza.
In buona sostanza, oggi nessuno può sottoscrivere la certezza che con l’azienda speciale consortile il costo dell’acqua sarà minore di quello pagato attualmente. Se il concetto della gestione dell’acqua pubblica è ben assimilato, ancora oggi rimane “il buio” sugli effetti finanziari ed economici che la scelta riverberà sui cittadini. Non a caso, ancora i Comuni più popolosi della provincia agrigentina non hanno deliberato l’approvazione dello schema di statuto della “consortile”. Passa il tempo, passano i tempi, ma ancora oggi non esiste il piano finanziario e degli investimenti.
La seduta è stata sciolta per mancanza del numero legale. Sarà riconvocata a data da destinarsi. Tanti i consiglieri comunali assenti, tanto che Bono e Monte hanno ribadito che una scelta così importante non può essere assunta solo da un numero esiguo di componenti del Consiglio comunale.
Filippo Cardinale