CONSIGLIO COMUNALE, LA WATERLOO DELLA MAGGIORANZA
La strategia della maggioranza è andata a sbattere contro la determinazione delle opposizioni a respingere il tentativo, diventato consuetudine, di portare in Consiglio comunale delibere per l’approvazione last minute. Le due delibere, infatti, di ripiano del disavanzo e della variazione al Documento Unico di Programmazione, dovevano essere approvate entro ieri sera.
La decisione della trattazione dei punti suppletivi è stata assunta martedì scorso. La maggioranza, conscia che in prima seduta non ha i numeri per garantire il numero legale e validare, quindi, l’adunanza, ha convocato la seduta giovedì sera e in seconda convocazione ieri sera. Il tutto di corsa perché, secondo tale strategia, con “l’acqua alla gola” si è costretti a “fare i miracoli”, cioè ad approvare sotto l’egida della scadenza e della “responsabilità”, gli atti.
In buona sostanza, la convocazione last minute della seduta è avvenuta senza che la Commissione Bilancio avesse il tempo necessario per leggere i documenti contabili. Approvare a sacco d’ossa, insomma. In Commissione Bilancio sono 4 i componenti,due della maggioranza e due delle opposizioni. Un pareggio nella votazione andrebbe a favore di queste ultime. Cioè l’atto non passa.
Ma ad alzare la tensione politica è stato un post di qualche giorno fa del sindaco Francesca Valenti sul suo profilo personale Facebook. Un profilo ritenuto offensivo dai due consiglieri di opposizione, Milioti e Bono, proprio due componenti della Commissione Bilancio.
A volte, la foga di postare a tutti i costi, porta la politica a muoversi come un elefante in un negozio di cristalli. Il danno è fatto, la tensione altissima. Ad inizio di seduta, le opposizioni hanno chiesto al sindaco di ammettere pubblicamente lo scollamento della sua maggioranza che non le permette di poter contare su un numero capace di garantire l’autonomia della medesima maggioranza. Il sindaco, nonostante la criticità del momento, lo scollamento evidente che perversa nella maggioranza, ha dichiarato che “la maggioranza esiste ed è di 13 consiglieri. Mi risulta che c’è qualche posizione d’indipendenza, ma nessuno di questi è uscito dalla maggioranza”.
Dichiarazione che ha dribblato le attese delle opposizioni. Il clima di tensione è aumentato tanto che la maggioranza ha trovato l’agnello sacrificale della serata in Giuseppe Ambrogio il quale è intervenuto dichiarando: “Abbiamo commesso errori e abbiamo bisogno di voi,consiglieri dell’opposizione”.
Sono state necessarie tre sospensioni della seduta per tentare di far convocare la Commissione Bilancio. Proprio come avviene nel mondo del last minute. Ma nulla è valso. La Commissione non si è riunita, il parere, dunque, non corredava le due delibere che non sono state trattate.
Adesso, per l’Amministrazione comunale il percorso è irto di pericoli e difficoltà. Intanto, non può contrarre mutui. Il sindaco ha più volte detto che le “opposizioni sono state bocciate e che hanno perso le elezioni”. Ma chi ha vinto non sembra in grado di camminare con le proprie stampelle. Una lunga crisi politica della maggioranza e l’azzeramento “crudele” effettuato di recente, ha posto il sindaco Francesca Valenti in una posizione prossima all’angolo del ring. Di anni per completare il mandato ne restano 3 e mezzo. La città non può permettersi di vivere in una perturbazione così prolungata.
Nonostante il tempo a disposizione, nonostante la delicatezza dei due punti da deliberare, si è preferito perdere tempo e arrivare in netto ritardo, all’ultimo minuto, nella speranza di poter prendere l’ultimo treno disponibile. Così non è stato, quel famoso annuncio di “non superare la linea gialla” è stato disatteso. La line gialla, quella del pericolo, è stata superata, e la maggioranza è stata schiacciata dal passaggio dell’ultimo treno che non è riuscito a prendere.
La politica è l’arte della mediazione. Ma Facebook è diventato il cortile mortale, dove l’impeto degli indici sulla tastiera scombina talune regole che erano fondamentali per tenere in piedi i ponti della politica. Nessun passo indietro, nessun passo in avanti, la disfatta è arrivata. Altro che punto e a capo. Qualcuno si illude ancora di appartenere alla prima Repubblica. Ora c’è l’anarchia dei social che travalica ogni elementare regola del bon ton della politica.
Filippo Cardinale