Consiglio comunale: ieri sera dibattito su temi che rimangono irrisolti: ospedale, acqua, randagismo
Ancora un Consiglio comunale che affronta temi gravi della città ma chge non trovano soluzione. Si è discusso sulle criticità dell’ospedale, della crisi idrica, del randagismo. Sono tutti temi di cui si parla da tempo. Solo parole, proposte di incontri, di sopralluoghi. Ma niente più
SCIACCA- Non esistono più le bacchette magiche. Almeno a Sciacca. Sulle terme non c’è novità se non quella che la somma complessiva di 90 milioni di euro, per la riqualificazione di quelle di Sciacca e di Acireale, può essere spesa nel 2025. Il sindaco Fabio Termine ha detto che ha avuto una interlocuzione che ha “rassicurato” che il Comune sarà reso partecipe delle scelte nel futuro. Che garanzia! In modo particolare ieri sera sono stati dibattuti le criticità che riguardano l’ospedale di Sciacca, la gravissima crisi idrica, i rapporti con Aica, il gestore pubblico del servizio idrico, il randagismo. Ieri, una nota dell’opposizione aveva paventato il declassamento del reparto di Oculistica. Una preoccupazione che pare abbia, però, fondamento. Per il resto, l’ospedale Giovanni Paolo II vive nell’agonia. Pensate che non si è riusciti ancora ad aprire il bar interno. L’ospedale continua a vivere la curva di discesa e l’unico scudo rimane la volontà a “fare qualcosa tutti insieme”. Insomma, le solite riunioni, tavoli tecnici, sopralluoghi. Lo sentiamo da troppo tempo. Il direttore generale dell’Asp, Capodieci, ancora non è riuscito a concretizzare una sola promessa rispetto a quanto aveva annunciato circa due mesi fa in una seduta aperta del Consiglio comunale.
Altro tema che è stato dibattuto riguarda la crisi idrica in città. I turni continuano a non essere rispettati, a saltare, senza che Aica dia una motivazione. E pensare che la nostra città ha tanta acqua da fornirla anche a tanti altri Comuni agrigentini. Adesso si aspetta un incontro con il direttore generale dell’Aica per capire se dà il consenso al Comune di anticipare le somme per le riparazioni delle perdite idriche defalcando i costi dalle somme che il Comune medesimo deve all’Aica. Ma intanto, l’erogazione dell’acqua seguita a far disperare i cittadini e a far esborsare costi esosi per la fornitura sostitutiva a mezzo autobotti con costi di trasporto che sono raddoppiati.
Per quanto riguarda il randagismo, sono intervenuti Cognata, Brucculeri, Bivona, Catanzaro, La Barbera e Bellanca. Dalla coalizione del sindaco è intervenuta la consigliera Daniela Campione che, pur riconoscendo la difficoltà gestionale della materia, ha difeso l’operato dell’assessore Sinagra. Assessora che è stata attaccata duramente dall’opposizione evidenziando che il libro dei sogni di Mizzica, che doveva risolvere definitivamente il problema del randagismo, tale è rimasto. Bellanca ha chiesto le dimissioni della Sinagra perchè nulla ha fatto per realizzare quel piano di interventi presentato da Mizzica e che ha attratto consensi elettorali. Un fatto curioso è che il sindaco non è intervenuto a difesa della Sinagra.
Si ha sempre più la sensazione che la politica non riesce ad affrontare radicalmente le criticità che attanagliano la città. Si ha la sensazione che l’amministrazione comunale non abbia quella determinazione e rappresentatività in grado di avere peso tra le istituzioni di livello superiore. La frase che è diventato un denominatore comune è quella di fare squadra, presentarsi in modo compatto verso la politica e le istituzioni regionali. Ma anche qui si ha la sensazione che tutto rimane immutato, anzi si peggiora.