Consiglio comunale d’urgenza, ma la delibera non era…urgente. Ennesima discrasia burocratica-amministrativa
SCIACCA- Ennesima vicenda che ormai caratterizza la vita amministrativa e burocratica del nostro Comune. Delibere “dell’ultim’ora” che arrivano ai consiglieri comunali senza che abbiamo il tempo di studiare gli atti che devono approvare. Taluni rivestono il ruolo di “ratificatori” senza rendersi conto delle responsabilità delle scelte che ricadono sugli eletti dal popolo.
Eppure, è stato detto chiaro: basta con gli atti amministrativi che arrivano all’ultimo istante in aula consiliare. Parole che volano come foglie sospinte dal vento. Gli atti continuano ad arrivare in aula con la velocità di un Tav.
E’ accaduto anche ieri sera. E la seduta ha assunto il profilo della farsa. La scorsa seduta era stata aggiornata a ieri sera poiché “bisognava approvare una delibera entro l’11 novembre”. E così arriva in aula una delibera di 150 pagine. Un volume, in buona sostanza, nei confronti del quale i consiglieri comunali non hanno il tempo di comprendere, leggere, studiare.
Si tratta della proposta di delibera al Consiglio comunale redatta dal dirigente Gioia. Oltre 100.000 euro da approvare ad “occhi chiusi”. L’oggetto è “Lavori di somma urgente per fronteggiare l’evento meteo-idrogeologico-idraulico che ha colpito il territorio di Sciacca nel giorno 13 ottobre 2022”. Lavori affidati a 10 ditte per complessivi 107.748 euro.
In Commissione Bilancio, convocata in mattinata, si scopre che l’urgenza non è poi così urgente e che la data ultima per l’approvazione è il 26 novembre. Data confermata dal neo segretario convocato in Commissione per offrire spiegazioni ai componenti. Infatti, si scopre che la delibera di giunta municipale, firmata dal vicesindaco Gianluca Fisco, è del 27 ottobre e per norma i 30 giorni utili per l’approvazione ricorrono dalla data della delibera di giunta. La matematica non è una opinione è la scadenza, dunque, è il 26 novembre e non l’11 novembre, cioè ieri sera.
Il presidente del Consiglio comunale, Ignazio Messina, ieri sera ha ulteriormente redarguito la vicenda “bacchettando” l’amministrazione e l’Ufficio competente, per la ormai consolidata abitudine, o prassi, di far approdare in aula consiliare atti importanti senza avere il tempo necessario e opportuno per leggerli e comprendere i contenuti.
Molto probabilmente è il tempo in cui il neo segretario generale ponga fine a questa “prassi”. Una convocazione urgente senza che ci fosse nulla di urgente. Pare, ormai, che l’aggettivo urgente venga utilizzato per mettere i consiglieri comunali con l’acqua alla gola e indurli a votare senza rendersi conto delle conseguenze. Ma senza avere il tempo di leggere i documenti. E quella di ieri sera è una delibera di 150 pagine!
Ieri sera il Consiglio comunale ha esitato solo alcuni debiti fuori bilancio. I consiglieri comunali hanno il tempo, fino al 26 novembre, di capire il contenuto della delibera di 150 pagine da approvare.
Filippo Cardinale