CONSIGLIO COMUNALE: AMBROGIO E SANDULLO VANNO VIA E SALTA IL NUMERO LEGALE. FURIBONDE LITI DIETRO LE QUINTE
Seduta infruttuosa nonostante i tempi inducano ad assumere un atteggiamento responsabile. Sarebbe meglio andare a votare
Nulla di fatto ieri sera in Consiglio comunale. O meglio, solo spreco di denaro pubblico per le spese e per i costi dei gettoni di presenza. Senza telecamere, fuori dagli occhi dei cittadini è successo di tutto e di più. Si è verificato lo spettacolo delle irresponsabilità di chi era attento a far mancare il numero legale. Giuseppe Ambrogio e Mimmo Sandullo hanno lasciato l’aula consiliare, facendo venire meno il numero legale. 15 i consiglieri comunali presenti in aula, 8 dell’opposizione e 7 della maggioranza.
Momenti di alta tensione dietro le quinte, quando sono volate parolacce tra esponenti della maggioranza. E’ dovuto intervenire pure il vicesindaco Carmelo Brunetto a ricomporre il pesante clima e a fare da arbitro sul ring. tale si stava trasformando la saletta dietro l’aula consiliare.
Si potevano esitare alcuni debilti fuori bilancio, e invece no. E’ stato meglio far saltare la seduta. E mentre l’Italia scivola nel baratro e con l’approvazione di una manovra tutta lacrime e sangue, qui a Sciacca sembriamo vivere nel paese delle meraviglie. Ci si dispera per una festa che salta nel mentre non ci sono soldi e si sfora il patto di stabilità
Si rendono vane le sedute consiliari, senza pensarci su. Come si si trattasse di bere un bichhier d’acqua.
All’ordine del giorno, oltre ad alcuni debiti fuori bilancio, c’era anche il Piano di lottizzazione delle ville a completamento dell’investimento di Sir Rocco Forte. La pratica è ammannita di tutti i pareri. Non si tratta di un cambio di destinazione. Dopo il parere favorevole della Commissione urbanistica, espresso stamane, è arrivata dall’Assessorato regionale al Territorio e Ambiente anche la riconferma della validità del parere dell’ARTA sulla VIA.
Al di là di ciò, rimane il fatto che la seduta è stata resa infruttuosa. La maggioranza, in gran parte era assente. E’ palese l’agonia di una sindacatura e consiliatura. Non c’è più uno sprono capace di dare una svolta a questa città. Non c’è dubbio che il peso maggiore è a carico della maggioranza, la quale dopomesi e mesi di riunioni non riesce a uscire dalle secche dell’inerzia.
Forse è meglio, per il bene della città, staccare la spina e andare a votare.