Consiglieri coalizione Valenti: “Ieri sera non c’era nulla da discutere”

SCIACCA. Arriva la replica dei consiglieri comunali della coalizione del sindaco Francesca Valenti, i quali sostengono che “ciò che si sta inscenando in queste ore, contro di noi, costituisce, non solo una insopportabile mistificazione della realtà, ma anche un attacco, a nostra memoria senza precedenti, alla dignità e alla onorabilità delle persone che compongono la coalizione che sostiene l’amministrazione Valenti.

Per i consiglieri della colazione Valenti, “la coalizione politica che sostiene l’amministrazione Valenti si è rispettosamente presentata martedì scorso a ranghi completi, per prendere parte all’ennesimo, inutile dibattito politico, voluto fortemente dai consiglieri di opposizione. Abbiamo preso parte al dibattito politico a ranghi completi, sia fra i banchi del consiglio, sia negli scranni dell’amministrazione, con in testa il sindaco; siamo intervenuti nella discussione, difendendo le nostre ragioni, fino a tarda notte, quando, a causa di una imprevista indisposizione di alcuni nostri colleghi (anche dell’opposizione, non solo dei due colleghi di maggioranza, come oggi si vorrebbe far credere), ma quando la discussione era terminata e non c’era più nulla da dire, è venuto a mancare il numero legale; numero legale che, si badi bene, sarebbe servito solamente a chiudere i lavori”.

Per i consiglieri della colazione Valenti, insomma, “il punto sulla presentazione degli assessori ed in conseguente dibattito politico si era insomma definitivamente esaurito, ieri sera si sarebbe dovuto semplicemente e soltanto chiudere formalmente la seduta, rinviando alla conferenza dei capigruppo di questa mattina, correttamente convocata dal presidente del consiglio comunale, a cui ancora una volta manifestiamo vicinanza e solidarietà, l’onere di individuare una data e un giorno per il prossimo consiglio ieri sera. Non c’era dunque nulla da discutere”.

“Non accettiamo lezioni da nessuno sul rispetto dell’istituzione e sull’adempimento dei nostri doveri”, scrivono “men che meno possiamo accettare le azioni da soggetti che, quando si tratta di venire in aula a votare punti di fondamentale importanza per la vita dell’ente e per il futuro della nostra comunità, non sono presenti ai lavori, salvo poi essere regolarmente arruolati, quando c’è da fare teatrino politico”.