CONSIGLI COMUNALI IN TV: ORMAI E’ BLACK OUT
La politica scarica la colpa allo spending review. Protestano le tv locali
L’attività del consiglio comunale di Sciacca sempre più lontana dalle case dei saccensi. Le sedute trasmesse in diretta televisiva sono sempre più rare e la gente non è a conoscenza di ciò che accade nella massima assemblea civica cittadina. Il black out è pressoché totale, a parte qualche rara occasione.
Le difficoltà finanziarie dell’ente già da alcuni anni richiedono la riduzione delle dirette televisive, ritenute tra le spese da ridurre o da tagliare.
Nonostante le proteste dei cittadini e delle imprese televisive (per Rmk e Trs, che a turno predisponevano e trasmettevano i lavori consiliari in diretta, è stata una notevole perdita notevole e lo hanno spesso segnalato alle autorità locali, sottolineando che lavorano più con Ribera e Menfi che con Sciacca) privati di un servizio fondamentale in quel percorso di trasparenza che dovrebbe essere la vita politica e amministrativa della città, la burocrazia e la politica hanno fino ad oggi bloccato ogni possibilità di ripresa televisiva, sia in diretta che in differita. Lo stesso mondo politico attuale, si dice dispiaciuto di non potere svolgere la propria attività istituzionale senza arrivare nelle case dei cittadini, scaricando sulla burocrazia e sugli uffici finanziari le colpe.
Oggi si valuta di volta in volta quali sono i consigli comunali da riprendere e trasmettere in diretta, si dice che tale valutazione venga fatta in occasione delle riunioni dei gruppi consiliari, ma oggi anche l’opposizione contesta lo scarso ricorso alle riprese televisive. La verità è che nelle case dei saccensi l’attività arrivano ormai pochissime notizie del lavoro fatto dall’amministrazione e dai consgilieri. Il tutto, si dice, in sintonia con le direttive imposte dallo spending review. E chi gestisce la macchina politica e amministrativa sostiene che sono oggi i burocrati comunali, e non più i politici, a dare il via libera per eventuali nuove dirette televisive.