Consigli comunali in aula no? Ma a nessuno viene in mente che ci sono due grandi atri?
SCIACCA. Secondo le risultanze della relazione effettuata dal responsabile della sicurezza del Comune, l’aula consiliare Falcone Borsellino non garantisce le misure anticovid se non a un massimo di 21 consiglieri su 24. Dunque, dovranno proseguire con la paittaforma telematica, strumento utile ma, sinceramente snervante.
Eppure, considerato che siamo nella stagione estiva e l’assessore Caracappa ha sposato “‘open space”, più “open” dei due atri non ce n’è. L’atrio superiore e inferiore si prestano alla celebrazione delle sedute consiliari garantendo le misure anticontagio.
Nel secondo ex convento gesuitico più grande della Sicilia, abbiamo il problema della misura! Eppure, altri Comuni del nostro circondario celebrano i Consigli comunali nelle proprie aule.
Eppure, ad esempio, in altre realtà, hanno trovato soluzioni diverse. Nel Comune di Ravallo, nel salernitano, le sedute consiliari si svolgono nel parco della sede del municipio, Villa Durio. Dunque, è possibile. Perché nella nostra Sciacca no?
Eppure, dispone di due atri. Uno grandissimo usato per rappresentazioni teatrali,matrimoni, ma anche per le sfilate di Dolce & Gabbana. Molto probabilmente, non c’è bisogno di scervellarsi per trovare sedi “alternative”. Sembra davvero che la politica locale sia rimasta ancorata a #iorestoacasa. Solo una parte, perché tantissimi consiglieri comunali vogliono ritornare in aula.
Filippo Cardinale