Concorso alla Forestale, il caso in commissione antimafia all’Ars

La nube nera di una presunta parentopoli aleggia dietro al concorsone della Forestale a cui hanno preso parte 20 mila candidati. Un concorso che prevede l’assunzione di 46 figure con un contratto a tempo indeterminato. Il figlio dell’ex capo della Forestale siciliana, Giovanni Salerno, è stato bravissimo perché non ha sbagliato neanche una risposta ed è arrivato primo in graduatoria. Una media elevatissima per un concorso a quiz.

L’assessore regionale al Territorio e all’ambiente, Elena Pagana, in merito alle informazioni diffuse sulla bozza di graduatoria del concorso, ha inviato una nota al dirigente generale del Corpo forestale alla luce delle segnalazioni delle bozze di graduatoria che circolano tra giornalisti e partecipanti, che individuerebbero anche la situazione relativa alla posizione del figlio del precedente dirigente generale che sarebbe arrivato primo.

Senza entrare nel merito, ho dato disposizione di verificare immediatamente come si è arrivati alla divulgazione e accertare eventuali responsabilità, a tutti i livelli, considerata anche la massima riservatezza dell’elenco che contiene dati personali dei partecipanti. Ha inoltre chiesto, una volta chiarite le circostanze della pubblicazione, di prendere adeguati provvedimenti segnalando, se necessario, eventuali responsabilità all’Autorità giudiziaria.

Il caso è finito sotto la lente d’ingrandimento della Commissione Antimafia e Anticorruzione all’Ars. La deputata M5S Roberta Schillaci ha depositato in queste ore una richiesta di audizione urgente al presidente della medesima commissione Antonello Cracolici per approfondire la questione. Ad essere convocati, secondo la richiesta della deputata sono: l’Assessore regionale per il Territorio e l’Ambiente Elena Pagana, la Dirigente Generale del Dipartimento regionale dell’Ambiente, la Dirigente Generale del Dipartimento regionale della Funzione Pubblica e del Personale e il Dirigente Generale del Comando del Corpo Forestale della Regione Siciliana.

Intanto sono diversi i partecipanti al concorsone che già si sono rivolti agli studi legali per presentare ricorso ancor prima che la graduatoria ufficiale venga pubblicata. Inevitabile potrebbe essere anche un esposto alla Procura di Palermo.