Comune, il “tesoretto” di 500mila euro buttato nella spazzatura
SCIACCA. La sospensione del Consiglio comunale, e la presenza del commissario ad acta ing. Pietro Valenti che ha preso i poteri del civico consesso, è una sorta di silenziatore sulle decisioni che toccano la città. Essendo noto a tutti i motivi che hanno portato alla sospensione del Consiglio comunale, e successivamente al suo scioglimento lasciando in carica la giunta, non ci soffermiamo sulla vicenda.
Ma dalla lettura degli atti pubblicati sull’albo notorio online, è facile rendersi conto che le scelte della città passano dall’indirizzo dei Dirigenti alla Giunta comunale e dall’approvazione del commissario ad acta, unico a rappresentare il civico consesso. Al Commissario poco importa di un approfondimento sui riflessi delle scelte e delle delibere. Appurato che “le carte sono a posto”, egli delibera. Tanto, alla fine della missione ritorna nella sua città e addio Sciacca e i suoi cittadini.
Come, ad esempio, l’ultima delibera del 12 novembre che riguarda la “variazione al bilancio di previsione 2019-2021- esercizio finanziario 2020”. Cosa accade con tale delibera? Viene destinato il “tesoretto” di 500mila euro per tappare buchi derivanti dall’aumento dei costi della raccolta e smaltimento dei rifiuti.
Il Dirigente del 3° Settore ha avanzato richiesta di variazione del bilancio per la “copertura del maggior costo, rispetto all 2019, degli oneri di conferimento dei rifiuti in discarica”.
Abbiamo scritto in precedenza che i costi in aumento sono di circa 1.9 milioni di euro. Una cifra che i cittadini pagheranno sulle bollette negli anni 2021-2022-2023.
Ma ritorniamo al dunque. Il capitolo di bilancio relativo al conferimento dei rifiuti in discarica è a secco. Niente capienza fino a fine anno. Allora che si fa? Si stornano 500.000 euro derivanti dal risparmio della rinegoziazzione dei mutui e si impingna il capitolo. Questo ha consigliato il Dirigente con proprio atto, approvato dalla Giunta e passato al Commissario ad acta che sostituisce il Consiglio comunale. Nessun dibattito, dunque. Si dispone e si approva.
Nessun dibattito che possa evdienziare, ad esempio, che quei 500.000 euro di “tesoretto” potevano essere destinati per altri servizi rivolti alla città, ai cittadini più disognosi. Sono solo esempi, ma che danno pienamente l’idea dei prossimi 18 mesi. Silenzio…si delibera. Gli 2estenuanti” dibattiti consiliari erano fastidiosi, ma almenno analizzavano i rfiflessi delle scelte. Adesso, tutto è più semplice con un sistema che è solo burocratico e non democratico.
Filippo Cardinale