COMMISSIONE TERME, SI DIMETTE CINZIA DELIBERTO
Il consigliere comunale di maggioranza, Cinzia Deliberto, ha rassegnato le dimissioni da componente e presidente della Commissione consiliare speciale sulle Terme. Commissione, tra l’altro che da allora ad oggi si è riunita soltanto tre volte, senza nulla partorire. La Commissione, nominata nel corso della seduta consiliare del 19 dicembre scorso, doveva “vigilare” sull’iter che ha coinvolto il Comune di Sciacca nella vicenda termale attraverso la convenzione firmata il 25 ottobre del 2017, a pochi giorni dalle elezioni regionali. La Commissione è composta da 5 componenti, 3 della maggioranza e 2 dell’opposizione. In quella seduta i 17 consiglieri presenti faticarono non poco a trovare la quadra per un voto unanime, ma soprattutto un presidente. Ruolo che era stato offerto al M5S, ma sia Teresa Bilello che Alessandro Curreri rifiutarono rimarcando che loro avrebbero fatto parte della commissione solo come semplici componenti. Nè era disposto ad assumere la presidenza il centrodestra. Alla fine, con i consiglieri comunali sfiancati e assonnati, si raggiunse l’accordo. La proposta dell’istituzione della Commissione è stata votata da 17 consiglieri su 17. Presidente stata eletta Cinzia Deliberto (assente alla seduta), vice presidente Calogero Filippo Bono, segretario Carmela Santangelo. Sono componenti semplici Alberto Sabella e Teresa Bilello.
Oggi, a distanza di cinque mesi, Cinzia Deliberto ne esce fuori. Conoscendo il profilo della Deliberto, che certamente non è una yes woman, siamo certi che ha ponderato la scelta sulla base di considerazioni che l’avrebbero portata alla conclusione che la Commissione ha perso il suo smalto. O meglio ancora, non ha mai avuto uno smalto. A cosa è servita? Non si hanno notizie, nè segnali diversi ad un encefalogramma piatto. Una Commissione allo stato vegetativo nei confronti della quale Deliberto ha staccato la spina rassegnando le dimissioni. Del resto, qual è la ragione di una Commissione se l’iter della concessione ha falle evidenziate dall’assessore all’Economia, Gaetano Armao? Le dimissioni della Deliberto portano insieme anche un clima di verifica all’interno della maggioranza. Inutile nasconderlo. Ci sono assestamenti da effettuare, attese da soddisfare, delusioni da colmare.
Sul nostro giornale, dopo la seduta consiliare, scrivemmo che se politica locale producesse un terzo delle parole profuse nel corso delle sedute consiliari, già sarebbe un buon risultato. Quella sera si impiegarono 4 ore per discettare sul nome da affibbiare a due iniziative che hanno il compito (limitato) di “monitorare” le questioni terme e acqua, sinceramente ci appare come il tentativo, mal riuscito, di una recita a soggetto.
Un finto scontro tra maggioranza e opposizione nel quale l’obiettivo era quello di “uscire” con una soluzione che accontentasse tutti. Coniammo la definizione di “patto del panettone”, perchè fu necessario ricorrere a diverse “pause” della seduta, fino a quando con l’ausilio della dolcezza di fette di panettone e brindisi con bollicine “Ferrari” dietro l’aula consiliare, si ritornò in aula per apportare modifiche “da alta filosofia” che consentissero l’approvazione all’unanimità della Commissione speciale per le Terme.
Ma il capolavoro della dialettica (perditempo) della politica si è espresso sul nome da affibbiare a quella “cosa” che potesse avere l’obiettivo di “monitorare la crisi idrica della città”. E fu istituita la Consulta Emergenza Idrica. Capolavoro della serata, dalla mozione di indirizzo presentata dal centrodestra per la creazione di un tavolo tecnico. Ma il termine non piacque, e visto il dibattito si ebbe la sensazione che da un momento all’altro volassero le sedie. Si passò ad un ulteriore sforzo lessico. Mettiamo Consulta. Ma tale termine non è fluido, perché per regolamento comporta una serie di adempimenti astrusi. Esce fuori il termine Coordinamento. In aula si respirò, ad un tratto, la stessa aria gioiosa del fumetto di Walt Disney, quando Archimede trova la soluzione per inventare un nuovo marchingegno. Gli occhi dei consiglieri comunali (era l’una e mezza di notte) si riempiono di gioia e di speranza. La cosa è fatta e si va a dormire. Alla fine venne approvata la proposta di istituzione del “Coordinamento per l’emergenza idrica”. E chi fa parte? Questo fu rimandato puntata successiva.
Nel frattempo la città visse il dramma della barbara uccisione,con avvelenamento, di 27 randagi. Finimmo schifosamente sulla pagine nazionali e internazionali dei media. In questo caso, i nostri consiglieri comunali non ritennero di istituire altra Commissione. Già abbondano.
Filippo Cardinale