Comitato Civico Terme: “Ora il coinvolgimento di tutti”

La piscina termale del Parco vista di lato

SCIACCA. Il “Comitato civico patrimonio termale” compie un esame di coscienza post marcia palermitana. “Non abbiamo nessun colore politico, abbiamo condiviso la marcia su Palermo e ora occorrono altre iniziative inclusive condivise da tutti, forze politiche comprese”, tiene a precisare in una nota.

Una precisazione che si rende necessaria in considerazione del fatto che la marcia su Palermo è stata dipinta (non per volontà del Comitato) da una precisa coloritura politica. Una coloritura che diventa ancora più marcata in prospettiva delle elezioni regionali e comunali del prossimo anno.

Nell’immaginario collettivo, il Comitato civico Patrimonio Termale si è visto incollare l’etichetta di associazione molto vicina politicamente al sindaco ed alla coalizione che governa la città. Coalizione, in verità, che si è persa tanto che la giunta comunale è un monocolore del Pd, con eccezione dell’assessore Nino Venezia, rimasto orfano del riferimento consiliare di Alberto Sabella che di sinistra non è.

Il direttivo del comitato ha avverto l’esigenza di sottolineare “il proprio ruolo apartitico e la propria attenzione esclusiva ai temi che riguardano la città ed il bene comune, con le Terme in primo piano”.

“Chiunque abbia a cuore il bene e lo sviluppo economico-turistico della nostra città – afferma il Comitato – non può non condividere la riapertura delle Terme di Sciacca e una loro autentica valorizzazione”.

Arriva, dunque, una netta posizione del Comitato, forse tardiva, che ha incanalato la missione dentro il solco di “una reale condivisione d’intenti”. “La marcia su Palermo ha avuto l’effetto di accendere i fari su una questione troppo a lungo ignorata nell’agenda politica regionale, anche se è mancato – scrive il comitato – un adeguato e preventivo coinvolgimento delle diverse componenti politiche e civiche della città, così come delle istituzioni del territorio”.

La necessità del “coinvolgimento” arriva a scoppio ritardato forse a causa di eccessi di protagonismo e visibilità. La riunione del direttivo ha ritracciato la rotta “con l’appello a tutte le parti in gioco di spogliarsi da ogni approccio superficiale e partitico, per aprirsi alla collaborazione con tutti, al confronto con tutti. Sotto la bandiera delle Terme, la città di Sciacca deve ritrovare insomma unità”.

Nel frattempo, il Comitato Civico Patrimonio Termale rivolge l’impegno a organizzare propri gruppi di lavoro rendendosi “sin d’ora pronto a partecipare ad un tavolo di lavoro cittadino”.

Questa città ha visto troppi tavoli, troppe commissioni, troppe iniziative solitarie che si sono dissolute nel nulla. La questione delle Terme va affrontata in maniera del tutto nuova, lasciando da parte tentazioni di tuttologia fine a se stessa. E’ una storia in cui abbondano errori su errori, la maggior parte dei quali rimasti impuniti. Si continua ancora a produrre atti politici che non dipanano la matassa ma portano con sé la tentazione elettorale.

Filippo Cardinale