COLLOCATA LA TARGA DEL “BORGO STAZZONE”

Una grande targa in ceramica, con su scritto “Borgo dello Stazzone”, è stata collocata nell’antico quartiere a mare, ieri ser alle ore 20. L’iniziativa è dell’Amministrazione comunale, in collaborazione con l’Associazione dei Ceramisti di Sciacca e il Comitato di Quartiere. La cerimonia di scopertura della targa è stata organizzata nei pressi del Parco Robinson. Si tratta di un grande pannello in ceramica, realizzato dall’Associazione dei Ceramisti, inserito in un supporto in ferro battuto. Oltre a riportare la dicitura “Borgo dello Stazzone”, è inserita l’iscrizione: “Porta del Mediterraneo”, con traduzione sia in inglese che in arabo. Ciò a sottolineare, dice il sindaco Vito Bono, “la particolare posizione geografica di Sciacca, città accogliente e ospitale, sempre aperta alle novità e ai paesi che si affacciano sul Mediterraneo”. Il pannello è impreziosito con decorazioni che si ispirano alle caratteristiche territoriali e al carattere solare del luogo.

L’iniziativa è frutto del protocollo d’intesa stipulato il 23 dicembre 2010 al Centro Castellucci dal sindaco Vito Bono e dal presidente dell’Associazione Antonino Carlino, che ringrazia per la sensibilità e fruttuosa collaborazione. Cuore pulsante dell’iniziativa è il Comitato del Borgo dello Stazone, che si insedia nei primi di Luglio del 2011. Ne fanno parte 11 elementi di età compresa tra i 27 e i 39 anni, tutti “stazzonari” di seconda generazione, tranne uno di terza. Questo fa capire quanto coeso e passionale sia il comitato nei confronti dello Stazzone. I componenti dichiarano di essere legati al Borgo dello Stazzone con un “cordone ombelicale”.

L’idea di far riconoscere lo status di borgo marinaro allo stazzone nasce nei primi anni del 2000 ed è portata avanti incessantemente da Lorenzo Vaiana che in occasione della presentazione del progetto di riqualificazione dello stazzone, coglie l’occasione e prendendo la parola e dinanzi al sindaco Vito Bono e assessori vari pronuncia tale discorso, il 25 maggio 2011:

“Egregio signor sindaco, assessori tutti, ho chiesto di intervenire affinché faceste vostra un’idea mia, anzi nostra, nostra di tutti gli stazzonari. Tale idea è semplice e di facile attuazione e allo stesso tempo molto affascinante. L’ idea è cambiare nome allo stazzone. Ovvero sostituire questo qualunquistico e pallido località stazzone con un’affascinante e meritevole, “borgo dello stazzone”. Io signor sindaco credo che lo stazzone meriti la definizione di borgo, perché come borgo è nato, perché borgo marinaro è nella memoria dei più anziani, perché borgo dello stazzone è titolato in atti notarili di vendita e acquisto di immobili, perché la configurazione storica e architettonica è tale da rispecchiare tutte le caratteristi dei borghi marinari del mediterraneo. E se lei lo vorrà, signor sindaco, se lei farà suo questo nostro desiderio, da domani la pallida località stazzone ritornerà ad essere l’affascinante borgo dello stazzone. Grazie Lorenzo Vaiana Tale discorso, per certi versi toccante, fu recepito in pieno e visto di buon occhio dall’amministrazione, che propose a Lorenzo Vaiana di protocollare quel discorso così come era stato pronunciato. Così nasce il borgo dello stazzone con quel discorso protocollato in data 25 maggio 2011. Da qui in sinergia con il gabinetto del sindaco e con l’associazione dei ceramisti il comitato spinse a tal punto che è nato il pannello in ceramica attestante l’intitolazione dello stazzone a “Borgo”. In fine è di fondamentale importanza dire che il comitato è formato ufficialmente da 11 elementi ma il comitato del Borgo dello Stazzone è composto da tutti gli stazzonari i quali in questo ultimo anno hanno ritrovato la voglia, l’energia e l’unione per dire con forza che allo stazzone c’è un senso di appartenenza e di convivialità unico per certi versi. Questa è da sempre la stazzonalità come ieri anche oggi. Ecco perché nascono spontanee le iniziative quali la patiddata, che vede all’opera l’intera comunità, ecco perché oggi per l’intitolazione dello stazzone a borgo si è deciso di non comprare il rinfresco, bensì ogni massaia preparerà un dolce o torta che dir si voglia. Ecco, questo è il Borgo dello Stazzone dove la comunità è il fulcro, dove lo stazzone significa focolaio”.

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