Codacons: “Col prestito ad AICA, i Comuni rischiano il dissesto finanziario”. Tutti gli interrogativi

PROVINCIA DI AGRIGENTO-  Codacons, l’associazione Titano e il sindaco di Licata, hanno rimarcato gli elementi rischiosi del prestito ad AICA da parte dei comuni.

Oggi, ancora un intervento del Codacons. “I sindaci che hanno elargito, come ad esempio Miccichè (Agrigento) e Palumbo (Favara) caricano sulle casse comunali delle città da loro amministrate, un prestito di 1,5 milioni di euro  per Agrigento e 800.000 euro per Favara, per sostenere Aica. I sindaci delle due popolose cittadine, soci di AICA, si sono prima sincerati che la consortile possa effettivamente ripagare il prestito così come previsto?”. E’ questo il punto di domanda di Codacons.

Per l’associazione dei consumatori, i Comuni di Agrigento e di Favara “non hanno letto la disastrosa relazione semestrale di AICA, che testimonia una condizione economica in profondo rosso, pari, nei primi 6 mesi di gestione, a meno 5 milioni di euro”.

Ma pone un altro interrogativo ai consiglieri comunali dei comuni che hanno elargito e che hanno votato ilpiano finanziario di rimborso annuale approvato dal consiglio comunale” ai sensi dell’art. 2, comma 2, L.R. 3 agosto 2021, n. 22: “Sono coscienti che hanno caricato un ulteriore debito sulle spalle dei cittadini che li hanno votati ?

Codacons, non si ferma qui e pone altri interrogativi. “Come farebbe AICA a restituire 1,5 milioni di euro più interessi al comune di Agrigento e 800.000 euro  più interessi al Comune di Favara e così via per i comuni che hanno elargito, quando AICA stessa è già in rosso per più di 5 milioni ed in prospettiva arriverà anche a superare gli 8 milioni? I revisori dei conti che hanno dato il loro parere positivo, quali conti hanno revisionato? I sindaci sono quindi consapevoli che se il prestito non verrà ripagato la Regione taglierà i trasferimenti ai loro comuni per la somma elargita ad AICA? Agrigento andrà incontro ad un taglio dei servizi per i cittadini di altri 1,5 milioni e Favara per 800.000 euro, e così via gli altri comuni, nessuno ha nulla da dire? Qual è il contributo dei sindaci al risanamento dei conti di AICA visto la loro fiducia che AICA possa restituire il prestito? Una operazione da ‘apprendisti stregoni’ come questa, in cambio di cosa viene effettuata?

“Sappiamo che il debito sarà spalmato sui cittadini, ma, fino a quando, ci saremo, non permetteremo a nessuno di prendersi gioco degli agrigentini”, conclude Codacons.