COCO, PD: “PER NOI L’ESPERIENZA BONO E’ FINITA”
Durissima dichiarazione dell’ex segretario cittadino del Pd: “Vito Bono si ostina a considerare chiusa una verifica che, invece, non ha mai chiarito nulla”
La seduta consiliare di ieri sera, protrattasi nelle prime ore del nuovo giorno, segna una pietra miliare nel contorto cammino dell’Amministrazione a guida Bono. L’uscita dall’Aula di consiglieri comunali del Fli perchè in palese e netto disaccordo con la maggioranza, la dichiarazione dell’ex segretario Pd, Giuseppe Coco, confortato anche da Sabella e Fiorino, sono segnali inequivocabili di una maggioranza che è ancora più in crisi di prima.
“Vito Bono- dichiara al nosgtro giornale Gisueppe Coco- si ostina a mettere in pratica un comportamento che non ritieniamo più di condividere. Egli assume decisioni da solo, ma poi vuole condividere le lamentele della gente con noi. Non siamo più disposti ad assumerci responsabilità di decisioni assunte in piena solitudine da parte del sindaco”.
Per quanto riguarda la verifica, che recentemente il sindaco ha dichiarato chiusa, Coco chiosa: “Il sindaco sbaglia a ritenere chiusa la verifica di maggioranza. Ribadisco che nel corso delle riunioni non si è mai fatta chiarezza sulle ragioni della crisi, motivo per cui la verifica è tutt’altro che chiusa”.
Coco, poi, ritorna sull’azzeramento della giunta: “Il sindaco Bono abbia il coraggio di azzerare la giunta e verificare se esiste ancora una maggioranza”.
Sotto l’albero di Natale, i saccensi troveranno l’inasprirsi di una crisi della maggioranza che non ha precedenti. Vito Bono continua a sottovalutare una situazione assai grave. La convergenza di opinioni tra Fli e Pd segna una novità da non sottovalutare. Numericamente, l’opposizione interna alla maggioranza che sostiene (sosteneva) Vito Bono mette all’angolo la pretesa del sindaco di andare avanti come se nulla fosse successo.
E’ saltato il “tavolo politico”, annunciato dal sindaco su ispirazione dell’Api, ma mai attuato. In tale contesto, rimane ancora da capire la strategia dell’Api che, apparentemente, sembra quella della cottura a fuoco lento del sindaco ma che, in verità, rischia di scottare politicamente la stessa Api.
Il grado di malumore tra i saccensi è alto e il consenso tributato alla maggioranza e al sindaco ormai fa parte di un passato assai remoto. Tirare a campà per altri due anni è una strategia che può appesantire ancora di più la già grave situazione cittadina.
Ognuno si assuma le proprie responsabilità politiche. Scaricare tutta la colpa al sindaco serve ormai a poco. Le responsabilità vanno spalmate a chi alimenta un quadro politico ormai datato e non consono alle esigenze della città
Filippo Cardinale