Coalizione Valenti: “L’opposizione privilegia lo scontro a tutti i costi”

SCIACCA.  “Il Consiglio comunale di ieri, ancora una volta, ha dimostrato quale sia l’impostazione politica di una parte dell’opposizione, la quale continua imperterrita a privilegiare la logica dello scontro a tutti i costi, rispetto al bisogno della classe dirigente tutta di recuperare consenso e credibilità, tornando ad occuparsi dei problemi veri della città”. Ad affermarlo sono i consiglieri comunali della coalizione del sindaco Francesca Valenti. Gruppo che attacca l’opposizione rea di “aver impedito che venisse riconosciuto il carattere d’urgenza del punto sulla approvazione della bozza di statuto della società consortile speciale per l’acqua”. “Ancora una volta disattende le aspettative di una comunità che da anni si batte per l’acqua pubblica”,chiosa la coalizione Valenti.

“La  ha il diritto di sapere e di conoscere la posizione politica delle forze politiche e consiliari, le quali hanno il dovere di comunicare i propri intendimenti con atti concreti e conducenti”, scrivono i consiglieri che appoggiano il sindaco Valenti, mentre “appare surreale constatare come, dopo aver marciato e manifestato, per anni, al fianco di associazioni, comitati e privati cittadini, per il ritorno all’acqua pubblica, quando si tratta di far seguire le parole ai fatti e coronare finalmente il sogno di una gestione finalmente pubblica del bene più importante che esista, ci si tiri indietro, adottando tattiche e strategie ostruzionistiche evidente finalizzate a non decidere”.

La coalizione attacca le opposizioni che adottano “la tattica della melina ad oltranza”. Sul tema dell’acqua pubblica e dell’approvazione dello schema di statuto per la società consortile speciale, “la città deve sapere chi era in aula ad agosto, a settembre e poi ancora ieri, chi è rimasto al proprio posto per votare e chi invece sfugge affidandosi all’ostruzionismo puro e semplice”.

“La si smetta- conclude la coalizione Valenti- di tergiversare e si dica alla città se si è, o meno, per la gestione pubblica dell’acqua: nel primo caso non c’è alternativa alla società consortile speciale; in caso contrario si dica con chiarezza qual è la propria posizione e si consenta al consiglio comunale di determinarsi, senza ulteriori perdite di tempo”.