Cna: “l’approdo di migranti non può pesare solo sulle spalle della costa agrigentina”
PROVINCIA DI AGRIGENTO. “Così come il fenomeno dell’immigrazione non può e non deve essere un problema solo italiano, anche il tema dell’approdo sicuro, specie in era post Covid 19, non può e non deve essere una condizione riservata soltanto alla Sicilia o alla costa agrigentina”. Sul tema, i vertici provinciali della CNA di Agrigento prendono posizione rispetto alle ultime vicende che riguardano i costanti flussi di migranti nel Mediterraneo, la cui rotta finisce per concludersi alle porte del territorio agrigentino.
Un grido di allarme, quello lanciato dalla Cna, che è frutto di “un notevole e serio danno economico subìto dalle attività produttive connesse alla filiera turistica, una delle più colpite dagli effetti dell’emergenza Covid-19, da cui, seppur con grande difficoltà, stiamo provando ad uscire”.
La Cna afferma che “le politiche nazionali, finalizzate a governare, assieme all’Unione Europea, le dinamiche legate all’immigrazione, sono chiamate a rispondere concretamente a questo particolare grido d’allarme”.
“Nella fase post Coronavirus, ancora fragile e vulnerabile rispetto all’elemento chiave legato alla sicurezza – affermano il presidente Francesco Di Natale e il segretario Claudio Spoto – scenari di questo tipo, che spesso guadagnano la ribalta della cronaca nazionale, non fanno certamente bene all’immagine delle nostre comunità, con l’inevitabile conseguenza di prenotazioni cancellate o di cambio in corsa di destinazioni da parte dei turisti, la cui preferenza si indirizza verso mete sgombre da ogni possibile e potenziale rischio contagio proveniente dall’Africa, dove la situazione sanitaria non è certamente sotto controllo”.
Di Natale e Spoto annunciano che investiranno della delicata questione la governance della CNA nazionale, Inoltre, si farà promotrice di una iniziativa territoriale, con il coinvolgimento dei parlamentari, per arrivare ad una soluzione “che possa scongiurare il serio pericolo di un netto crollo di presenze nel territorio, che assumerebbe la connotazione di un vero e proprio colpo di grazia nei confronti dell’economia turistica. In questa ottica, sarebbe anche opportuno risarcire il territorio, in termini di immagine e sicurezza, attraverso una incisiva campagna nazionale di promozione e valorizzazione”.