Clamoroso: sulle spalle dei cittadini i debiti di Aica nei confronti di Sicilacque
Il cda dell’Azienda Idrica Comuni Agrigentini avrebbe convinto il vertice di Siciliacque ad una compensazione del dovuto attraverso la fornitura di almeno 100 litri di acqua al secondo
SCIACCA. Da un servizio giornalistico andato in onda oggi nel Tg di Rmk Tv, a cura del collega Massimo D’Antoni, in ordine alle vicende del servizio idrico emerge un aspetto molto grave, sul quale la politica deve alzarsi dalla sedia e agire: i debiti di Aica nei confronti di Siciliacque, che ammontano a 18 milioni di euro, sarebbero sulle spalle della comunità di Sciacca. A seguito dell’emissione di un decreto ingiuntivo, infatti, il cda dell’Azienda idrica comuni agrigentini avrebbe convinto il vertice di Siciliacque ad una compensazione del dovuto attraverso la fornitura di almeno 100 litri di acqua al secondo alla società per azioni che in Sicilia gestisce il servizio di captazione, accumulo, potabilizzazione e adduzione di acqua potabile a scala sovrambito. Il presunto accordo sul rifornimento di acqua perfino a Siciliacque deve adesso essere oggetto primario del confronto con i vertici di Aica e Ati in programma il prossimo 7 febbraio nell’aula consiliare. Come spesso si è detto in questi mesi di emergenza, ed a volte solo per fare demagogia, le risorse idriche della città di Sciacca sono diventate serbatoio di tutta la provincia. Ma, addirittura, anche merce di scambio per chi ha sul groppone milioni di euro di debiti. “Questa situazione – rileva giustamente il servizio – aumenta il disappunto sul fatto che, tra i comuni che fanno parte di Aica, mentre Sciacca ne paga perfino i debiti, addirittura in natura, ce ne siano alcuni che non hanno mai versato un solo centesimo per il funzionamento della società”.
Sul tema interviene oggi il segretario cittadino della Dc Giuseppe Milioti, che parla senza mezzi termini di “presa per i fondelli nei confronti della nostra città”. Teme, Milioti, che non servirà a niente l’ennesimo vertice in programma il 7 febbraio, considerato l’esito di quelli precedenti. “L’erogazione – dice – non è mai tornata alla normalità e l’acqua, nella migliore delle ipotesi, continua ad arrivare ogni 4 giorni”. Ribadisce, Milioti, la mancanza di notizie su rimborsi e/o compensazioni delle migliaia di euro pagate dai cittadini per il trasporto di acqua con autobotte, condizione questa che continua a vedere diversi condomini costretti a ricorrere al servizio sostitutivo, con una spesa media di almeno 4000 euro annui, che si aggiungono alle bollette. “L’unica certezza – aggiunge il segretario della Dc – è data dalle bollette puntuali che Aica invia”. Tutta una situazione per la quale Milioti critica l’amministrazione Termine, che dimostrerebbe di non essere stata in grado di farsi rispettare”.