Città d’arte senza musei. Ex chiesa S.Margherita ancora chiusa per un contenzioso

SCIACCA. I lavori di restauro e messa in sicurezza dell’ex chiesa di Santa Margherita, destinata a diventare auditorium a disposizione della città, sono conclusi da mesi, ma lo storico immobile non può essere consegnato perchè c’è un contenzioso che si trascina da tempo tra l’impresa che ha eseguito l’intervento e la Soprintendenza ai beni Culturali di Agrigento. E’ una delle tante criticità che Sciacca deve affrontare in tema di spazi destinati alla cultura. Luoghi pubblici disponibili ce ne potrebbero essere tanti, ma la gran parte sono inutilizzati o inutilizzabili. Il mondo della cultura e dell’arte è costretto a cercare spazi privati.

La mancata consegna dei lavori di parte del complesso Santa Margherita, in passato affidato in gestione al Comune, era stata segnalata tempo fa dalla sezione saccense di Italia Nostra. L’ente committente, la Soprintendenza ai Beni Culturali di Agrigento, aveva assegnato i lavori, poi dopo poche settimane sarebbero sorti dei problemi che hanno dato vita ad un contenzioso. Le due parti si sono più volte incontrate per definire un’intesa, ma di fatto al momento i lavori non sono stati ancora completati, con grave danno per il mondo della cultura cittadina che spera da tempo di avere la disponibilità di un nuovo spazio per organizzare mostre, convegni ed eventi culturali. A Sciacca a lungaggini burocratiche e problematiche varie sui temi dell’arte e della cultura sono abituati: risale al 1991 una legge regionale con la quale veniva istituito il “Museo regionale di Sciacca” che, a distanza di 32 anni, non è stato ancora attivato.

Ma tornando all’ex chiesa Santa Margherita, al cui ingresso quasi tutte le mattine si presentano gruppi di turisti che chiedono di visitarla, si tratta di un sito che fa parte di un complesso monumentale bellissimo che dopo un primo restauro e un breve utilizzo, venne chiuso. L’intero immobile sorge in pieno centro storico e potrebbe diventare un importante polo museale, ma essendo l’intero immobile di proprietà dell’Asp di Agrigento, sono sorti nel tempo lunghi e intricati problemi burocratici che ne hanno impedito la pubblica fruizione. Un anno fa vennero stanziate addirittura risorse regionali per un ammontare di 160 mila euro per dipanare la matassa burocratica e accelerare l’iter finalizzato alla nascita del museo regionale. Ma non si è saputo più nulla.

Giuseppe Recca