Cisl, “governo sblocca i fondi per le infrastrutture al Sud. Si attivino i sindaci agrigentini”
Il Governo nazionale sblocca 300 milioni di euro del Fondo infrastrutture sociali, previsti per i Comuni del Sud, assegnando 75 milioni di euro per anno, dal 2020 al 2023. Destinatarie del provvedimento le città medio-piccole, individuate in base al criterio di proporzionalità riferito alla popolazione residente. Con questo schema si vuole garantire un aiuto reale anche ai comuni dell’entroterra che sono afflitti da carenze strutturali.
«La Sicilia avrà circa 56 milioni – interviene Emanuele Gallo, segretario generale della Cisl Agrigento, Caltanissetta, Enna – con questa ripartizione provinciale: Agrigento 6,4 milioni, Caltanissetta 3,1 milioni, Enna 3,1. Quì il problema non è l’entità delle somme, ma semplicemente spenderli perché, Terre Sicane a parte, le amministrazioni comunali del nisseno e dell’ennese non si sono mai dotate degli strumenti previsti dal piano di Strategia nazionale per le Aree interne. L’attuale finanziaria prevede 200 milioni di euro aggiuntivi assegnati alle SNAI ma se le nostre amministrazioni comunali non presentano progetti, rinunciano di fatto ai contributi. Più che fare gli interessi delle loro comunità alcuni sindaci avvantaggiano indirettamente altre zone d’Italia che agiscono con reattività ed efficienza».
«La pandemia – rimarca Emanuele Gallo – ha generato effetti devastanti in zone già duramente provate da crisi economica e spopolamento. I fondi disponibili possono alleviare lo stato di difficoltà di tanti territori per questo, lo dico convinto, è arrivato il momento di recepire le linee guida SNAI. I sindaci delle province di Agrigento, Caltanissetta ed Enna devono agire subito adottando il modello di programmazione dal basso, improntato su tempestività e coerenza nella spesa del fondi. Il Governo vuole favorire nuovi interventi ma anche manutenzione straordinaria finanziando progetti che riguardino scuole, edilizia sociale, strutture e residenze sanitarie, impiantistica sportiva, valorizzazione di beni culturali e ancora aziono per il verde pubblico o altri aspetti della vita sociale».
«Il ventaglio di cosa si può fare è ampio ma per evitare l’effetto dispersione servono idee chiare ed immediate che spingano le amministrazioni comunali a fare scelte caratterizzanti magari d’intesa fra loro nel rispetto del concetto delle SNAI. Come Cisl – conclude Emanuele Gallo – da tempo spingiamo in questa direzione e proseguiremo nell’incessante azione di stimolo, pronti a collaborare per contribuire a superare i devastanti effetti del Coronavirus».