Ciancianese accoltellò moglie e figli, chiesti 8 anni e 8 mesi di carcere

Per Daniele Alba la pena richiesta riguarda i maltrattamenti e detenzione di un proiettile. Per il tentato omicidio chiesto il proscioglimento per l’incapacità dell’uomo di intendere e di volere
SCIACCA- La pubblica accusa ha chiesto per il ciancianese Daniele Alba, di 35 anni, la condanna a 8 anni e 8 mesi di reclusione per maltrattamenti e per la detenzione di un proiettile, mentre per il triplice tentato omicidio, sequestro di persona e resistenza a pubblico ufficiale, è stato chiesto il proscioglimento per l’incapacità dell’uomo di intendere e di volere, come da perizia psichiatrica. Il processo si svolge con rito abbreviato che prevede la riduzione della pena di un terzo. Il meccanico fu protagonista dei tragici fatti il 23 maggio dello scorso anno quando accoltellò la mogli e i due figlioletti. Il pubblico ministero Brunella Fava ha chiesto anche 10 anni di residenza per l’esecuzione della misura di sicurezza, dopo il carcere. Il giudice di Sciacca Dino Toscano ha ammesso la costituzione di parte civile della moglie di Alba, con l’avvocato Carlo D’Angelo, e dell’associazione Gens Nova, che si occupa anche di violenza sulle donne, rappresentata dall’avvocato Mauro Tirmetta. La prossima udienza è fissata per il 13 maggio quando discuteranno le parti civili e il 26 giugno i legali dell’imputato, gli avvocati Maurizio Gaudio e Luca Burgio.