CHIUSURA SPORTELLO “RISCOSSIONE SICILIA”, TURTURICI E DI PAOLA CHIEDONO IL COINVOLGIMENTO DEL CONSIGLIO COMUNALE
“Entrerebbe in aperto e palese conflitto con la nascita del libero consorzio che guardi al trapanese ed al palermitano”
“Il problema che si pone è di enorme rilievo e impone una riflessione seria”.E proprioo per tale motivo, i consiglieri comunali Mario Turturici (maggioranza) e Simone Di Paola (opposizione) chiedono subito un ordine del giorno del Consiglioche “esprima la contrarietà”.
La chiusura dello sportello di riscossione delle cartelle esattoriali “sarebbe l’ennesimo tassello di quel grande piano per l’indebolimento ed il ridimensionamento di un intero territorio. Tale scelta infatti non ricadrebbe soltanto sui dipendenti dell’ufficio, ma com’è del tutto ovvio anche sull’enorme flusso di utenti che quotidianamente usufruisce del servizio e che dovrebbe sopportare disagi non indifferenti”, continuano Turturici e Di Paola.
“Qualcuno dovrebbe spiegarci infatti perché si decide di chiudere lo sportello di Sciacca, il cui costo di affitto dei locali ammonta a 1.000,00 € al mese: una miseria rispetto ai 40.000,00 € mensili di Catania, ai 100.00,00 € mensili di Palermo”, evdienziano i due consiglieri cpomunali.
Dati alla mano infatti lo sportello di Sciacca ha un incasso annuo che è ben maggiore di quello di Agrigento. “Secondo i più elementari parametri costi–benefici non dovrebbe essere Sciacca a chiudere; eppure siamo ancora una volta a dover difendere un altro presidio che ci vuole essere tolto”, sostengono Turturici e Di Paola. Inoltre, i due sostengono che la chiusura dello sportello “entrerebbe in aperto e palese conflitto con la decisione del Comune di Sciacca e dei comuni limitrofi di muoversi nella direzione di un libero consorzio che guardi al trapanese ed al palermitano, dunque finalmente lontano da Agrigento e dalle sue dinamiche. Come si coniugherebbe dunque una simile chiusura con tale prospettiva, anche in considerazione del fatto che lo sportello di Castelvetrano risulta chiuso già da due anni e che questo rimane dunque l’unico ufficio ancora operativo nell’ambito di un territorio vastissimo?”
Secondo i consiglieri comunali, ” ce n’è abbastanza per promuovere l’ennesima vertenza nei riguardi della Regione, unico azionista di “Riscossione Sicilia spa”, affinché si faccia marcia indietro rispetto ad una decisione incomprensibile, che produrrebbe unicamente l’effetto di danneggiare un territorio con le sue comunità, senza sortire significativi benefici in termini di risparmio e di risanamento”.
Turturici e Di Paola chiedono “che il Consiglio Comunale di Sciacca esprima con un voto la propria netta contrarietà a questa decisione e che dia mandato all’Amministrazione ed alla classe parlamentare regionale e nazionale affinché si attivino tutti i tavoli e le interlocuzioni necessarie a scongiurare una chiusura tanto scellerata quanto inutile”.