Che relazione c’è fra i prodotti CBD e il sistema endocannabinoide?
Già da diversi anni si sente parlare di CBD, acronimo di prodotti a base di cannabidiolo, e termini e parole come endocannabinoide o THC sono sempre meno soggette a stupore visto che la scienza si è pian piano sempre più interessata a questa materia. Succede in particolare dall’inizio degli anni ‘90, quando venne isolata quella che è stata chiamata molecola anandamide, facente parte del sistema endocannabinoide.
Vediamo che relazione c’è fra questa minuscola, ma interessante parte di cervello e i prodotti CBD. Di questo tipo di prodotti se ne trovano tanti sia in negozi virtuali, come quello di Simply Green all’ingrosso, sia nei negozi fisici, in particolare in Paesi come la Spagna, ma questi si stanno moltiplicando anche in Italia.
Cos’è il sistema endocannabinoide? Prima di addentrarci nell’analisi dei prodotti CBD bisogna fare una doverosa premessa affidandoci alla definizione di sistema endocannabinoide che si può trovare su qualsiasi enciclopedia. Sebbene la maggior parte delle risorse scientifiche pubblicate siano, per motivi accademici, in lingua inglese, non mancano i riferimenti italiani anche da parte di istituti universitari, come il polo di Padova che ha anche un corso di 28 ore dal nome: Cannabinologia: la pianta di Cannabis e il sistema endocannabinoide.
Riferendoci alla definizione che troviamo sull’enciclopedia Treccani alla sezione medicina, vediamo che il sistema endocannabinoide, detto anche SEC, è un sistema regolatore che interviene in molteplici attività primarie fisiologiche ed è inoltre presente in quasi tutte le specie animali: anfibi, rettili, pesci, mammiferi e uccelli, ad esclusione degli insetti. Fondamentale nella riproduzione e nel cosiddetto “cross-talk” fra embrione e madre, il sistema endocannabinoide svolge principalmente funzioni di omeostasi e bio-equilibrio.
I prodotti CBD: trend di mercato e la loro relazione con il sistema endocannabinoide. Come anticipato, è aumentata la fiducia dell’opinione pubblica nei confronti della cannabis e di tutto ciò che riguarda i suoi derivati, dagli oli fino ai cosmetici. I consumatori sanno infatti di potersi rivolgere a distributori assolutamente legali e con regolari licenze di vendita. Non potrebbe essere altrimenti, visti i tanti controlli che queste piattaforme e centri devono superare, soprattutto se sono presenti online.
Parliamo di un settore che come si può leggere sull’Ansa è in netta crescita e ha ottenuto dei risultati enormi. Il 2020 è stato un anno davvero proficuo, in cui il totale delle vendite di prodotti CBD ha fatto registrare un aumento del 300% rispetto ai dodici mesi precedenti.
A base di cannabis si può trovare cibo, fra cui si può scegliere tra biscotti, muffin, tisane e bevande, passando per vari gadget e, per non farsi mancare nulla, troviamo prodotti CBD anche per i nostri amici a quattro zampe, sbirciando il sito https://simplygreentrade.it/ con tanto di spiegazione e istruzioni per le loro applicazioni.
In particolare ciò che mette in relazione il CBD e il sistema endocannabinoide è l’anandamide, molecola il cui nome deriva dal sanscrito e si traduce in “pace interiore”. Isolata nel 1992 dal farmacologo statunitense Devane e dal chimico ceco Hanuš, questa molecola avrebbe diverse funzioni, ma in primis concorre all’omeostasi del corpo e alla sensazione di piacere. Il CBD agisce appunto sugli enzimi responsabili di scomporre tale molecola e, grazie all’aumento dell’anandamide all’interno del corpo, provoca una maggiore sensazione di serenità.
I prodotti CBD vanno a stimolare indirettamente il sistema endocannabinoide con effetti rilassanti, antinfiammatori e anche antidolorifici ed è per questo motivo che sono così popolari, come dimostrato dall’aumento nella loro vendita e utilizzo.